Guerra e farsa, avevo scritto il primo dicembre. Era troppo facile anticipare come – e dove – sarebbe finito lo strombazzatissimo tavolo della pace. Non ditemi che qualcuno di voi c’è cascato. Ricapitolo per sommi capi (anche se non ne vedo, di capi sommi). Andrea Agnelli, presidente della società i cui dipendenti sono stati condannati in primo grado a svariati anni di reclusione per «associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva» contro Massimo Moratti, presidente-padrone della società prescritta sul piano sportivo per illecitoarticolosei, il massimo, e gratificata di uno scudetto non già da una sentenza ma dal parere di tre saggi, ignari, all’epoca, di certe telefonate. Poi, in ordine sparso, una scorza di Galliani (che si inventò lo spinga spinga prima del bunga bunga), un goccio di Della Valle (noi, così casti e così indifesi) e l’aceto (balsamico?) di De Laurentiis, convocato, suppongo, per trasformare cotanto sinedrio in un «Amici miei» da operetta.
Nei Paesi normali, Calciopoli sarebbe stata risolta in maniera normale. E cioé: aspettando i verdetti d’appello e promuovendo una indagine seria per fare luce sulla scomparsa di determitate bobine, nell’estate del 2006. Inoltre, dopo un simile fiasco, in un Paese normale i Petrucci e gli Abete avrebbero tolto il disturbo. Di solito, persino dal più rozzo dei confronti esce lo straccetto di un ciclostilato allusivo e lassativo. Stavolta, zero. In attesa che il Tar si pronunci sui 444 milioni della guerra Juve-Figc, il presidente del Coni non ha avuto la forza di ricordare ad Agnelli quanti siano gli scudetti, mentre il suo pupillo non ha avuto il coraggio di decidere sul tavolino interista.
Questi siamo. Gianni Petrucci, il competente del giorno dopo. Giancarlo Abete, l’incompetente del giorno prima. Per concepire sul serio un calcio nuovo, urge la pillola del giorno stesso.
Riccardo Ric, vorrebbe dire che per 27 volte la Juventus ha fatto soltanto più punti?
Se Trezeguet avesse giocato 10 anni con Pepe avrebbe segnato la meta dei gol che ha fatto
“Per me, la Roma avrebbe meritato lo scudetto 2007-2008, fu lì, secondo me, che l’Inter ebbe molti aiuti, come la Juventus nel 1997-98″
concordo… in quale parte del regolamento c’è scritto che deve vincere la squadra che più merita? Nel calcio non vince chi merita, vince chi fa più punti.
Ezio, nessuno è senza peccato. Per me, la Roma avrebbe meritato lo scudetto 2007-2008, fu lì, secondo me, che l’Inter ebbe molti aiuti, come la Juventus nel 1997-98. Però ormai è storia vecchia. Bisogna guardare avanti.
Roberto, se proprio vogliamo tornare al primo scudetto dell’Inter dopo calciopoli come dimenticare il clamoroso e vergognoso rigore regalato per fallo che in realtà era di Materazzi nell’ultima casalinga (col Parma mi pare) non fu decisivo per lo scudetto solo perchè Materazzi stesso lo sbagliò…..
Gentile Laleggeeccetera, l’avvocato Zaccone ha fatto quello che ha potuto. Aveva due mesi di tempo.
Due mesi contro due anni.
Quando ve lo metterete in testa, non sarà mai troppo tardi.
Ripeto: due mesi contro due anni. E poi si è fidato delle istituzioni, giudicanti e no.
Manca il martello, la supremazia sugli avversari se non concretizzata con una vittoria non conta niente. D’accoro partita noiosa. Speriamo che qualcuno se ne sia accorto di cosa manca alla juve. Matri da solo non fa reparto e se non ha accanto un’altra punta va incontro a brutte figure! Little Lions
“Signor Davide, la Juventus di Conte è andata al di là delle sue colonne d’Ercole. Ma che noia, a Udine!”
Eh si soprattutto tenendo conto dello spettacolo sopraffino di Cagliari… o di Cesena……
ZACCONE NON HA LETTO NIENTE DEI FALDONI E PER ORDINE DI ELKAN SI E’ RIMESSO ALLA CLEMENZA DELLA CORTE. I LEGALI DI MOGGI HANNO IMPIEGATO DUE ANNI PER LEGGERE TUTTI I FALDONI E TROVARE LE INTERCETTAZIONI NASCOSTE . DICA LA VERITA’
Ottimo consiglio. signor Davide. Ma mi annoio anche lì, per la ragione opposta. Troppo bravi.