Chi può risolvere il dubbio atroce che mi porto dentro da quando ho visto la foto: è stato Massimo Moratti a passare la mano a Luciano Moggi o Moggi a Moratti? Ognuno ha il passaggio che si merita. I nostri padri, beati loro, si interrogavano su chi, tra Fausto Coppi e Gino Bartali, avesse passato la borraccia (Tour de France, 1952): se il campionissimo al Ginettaccio o viceversa. Noi, invece, puntini di sospensione.
Non so se qualche Paziente può illuminarmi. E’ difficile districarsi. Massimo e Luciano si sorridono, ma chi porge la mano? In base agli albi d’oro, il primo dovrebbe essere stato Moggi, e il secondo Moratti. Ma in questo caso gli ordini d’arrivo non contano. Siamo al terzo piano del tribunale di Milano, dove l’ex presidente dell’Inter ha testimoniato nel processo che vede l’ex direttore generale della Juventus imputato per diffamazione nei confronti di Giacinto Facchetti.
Chi, allora? Testimoni oculari, ma non auricolari, informano che i due si sarebbero appartati e avrebbero parlato fitto fitto, addirittura, per due-tre minuti al riparo da brogliacci indiscreti. Moggi ha sempre sostenuto di conservare nel cassetto un pre-contratto – da dirigente dell’Inter – firmato niente meno che da Moratti in persona. Moratti ha sempre negato. Carta canta, o almeno dovrebbe. A patto che ci sia un cantante.
Avanti pure: chi, tra i due, ha spinto la mano nella mano dell’altro? E perché, se in privato si detestano? Questa non è una «presa in giro», come le risposte di Moratti all’avvocato difensore sulle telefonate di Paolo Bergamo, questa è «la» domanda che nessuno osa fare ma che tutti si fanno. Non meno piccante del ritorno di Alessandro Matri alla Juventus o di Davide Santon all’Inter.
Se qualcuno sa qualcosa, mi scriva. Garantisco l’anonimato.
Fabrizio non mi risulta che Lehmann Brothers fosse in Italia.
Mi pare fosse americana e mi risulta che li abbiano un diverso approccio quando si tratta di money
Scritto da Robertson il 04 febbraio 2015 ore 14:09
A mio parere quella cosa dovrà restare così com’è, pietra miliare a monito della futura categoria, per far capire quanto ciechi può ridurre l’odio, quello che un giornalista non dovrebbe mai fare.
#giulemanidajuvetiamolostesso.
Raga, sulla bravura der pupone state commettendo un errore madornale.
Caressa nel coniare “Totti il migliore italiano di sempre” ha detto anche “che ha giocato nella roma”, solo che col frastuono dello stadio non si è sentito.
A questo punto però doveva intervenire la spalla di Caressa ovvero il decerebrato sig. “fabio la voglio rivedere” e dire “fabio la voglio risentire”.
Eh, anche Lehmann Brothers non poteva fallire…
Riccardo Ric, grazie per la citazione.
vero dimas, tra l’ altro parliamo di una cosa che è già successa non molti anni fa!
Mai confondere i propri desideri con la realtà , non faranno mai fallire la maggica anche solo per meri motivi di ordine pubblico.
Piuttosto la nazionalizzano :-))))))
Luca e bilbao: Scirea!!!!!
Scritto da bilbao77 il 4 febbraio 2015 alle ore 14:53
si mi ero fatto prendere…
Perfetto Fabrizio, grazie, Chiedo a te ed a chiunque abbia voglia se farebbe piacere leggere notizie del genere, inerenti la Juve. Anche a fronte di una champions vinta un paio d’anni prima, per dire, A me no.
Scritto da Riccardo Ric il 4 febbraio 2015 alle ore 13:34
naturalmente la risposta é no anche per me. Il bello (o il brutto) é che naturalmente er Corriere de Trigoria la fa passare come una buona notizia, in pratica il messaggio é: “Tifosi! State a sentire che figata! Fra un po’ potrebbe arrivare una paccata di soldi freschi da spendere sul mercato!”
E omette di dire che poi, il prestito, quando sarà ora di rimborsarlo, verrà coperto con ulteriore debito contratto in modo convenzionale oppure tramite altra finanza creativa… e cosi’ via allegramente, finché a un certo punto i soldi non li presterà piu’ nessuno, e allora si comincerà a smantellare.
Mi ricorda vagamente il caso Blue Star in Wall Street, con Charlie Sheen che diventa ad e Michael Douglas che dietro gli vende la società . Nel film, finiscono entrambi in galera…