Buona Pasqua a tutti voi, gentilissimi Pazienti. Vicini e lontani, di qualsiasi fede, aggressivi o concilianti. In questo periodo di lunga e travagliata prigionia, sappiate che la Clinica continuerà a rimanere aperta 24 ore su 24. Affinché nessuno di voi si senta isolato. Questa piccola struttura nacque nel novembre del 2011 e chi la governa in nome e per conto del popolo non ha mai chiesto documenti, tessere o patenti prima di offrire le cure del caso, le terapie condivise o suggerite e solo raramente imposte. Se alzare bandiera bianca è segno di resa, sventolare il camice bianco, come da nove anni sta facendo tutto lo staff, è diventato simbolo di guerra (all’epidemia).
Mai ci sentirete dire «Se non hanno più passamontagna, che usino i foulard». Qui nessuno rimpiange Maria Antonietta, la femme fatale alla quale attribuirono la famigerata frase: «Se non hanno più pane, che mangino brioches». Qui, nel nostro piccolo, si cerca di garantirvi una degenza serena, al prezzo degli inevitabili eccessi che ogni nosocomio, suo malgrado, è costretto a tollerare, subire o infliggere.
La provocazione ha sempre incarnato il distintivo trascinante e dirimente della Clinica che intitolai a Cristiano Poster. Mia, nei vostri confronti; vostra, nei miei. Ma adesso non è il momento di abbuffarsi di Var, anche se l’ultima circolare dell’International Boar(dell) disegna fasi 2 e fasi 3 molto divertenti. Da un mese abbondante abbiamo trasformato gli arresti domiciliari in battiti resistenziali. Per la cronaca, e per la storia, sono fiero di poter dire che questo suggestivo laboratorio – grazie a voi e al vostro eclettismo epistolare – non ha mai tirato il virus al suo mulino. Il confronto è adrenalina; il consenso, oppio. Evviva l’adrenalina.
Barricati, ma non abbandonati. Sempre e comunque. E sappiate, come cantano ad Anfield, che non sarete mai soli. Buona Pasqua.
Eh ma Fabrizio le morti a causa di incidenti stradali sono accidentali, le morti causate da abuso di alcol e sigarette non sono accidentali.
Tranquillo Alex non te ne voglio, pane al pane e vino al vino. Se per te è un’idiozia scrivilo pure. Io in tutta questa storia ci vedo cose molto strane. Sarà da un mese che leggo e sento di una strage mai avvenuta nella storia del mondo, poi guardo l’istat e vedo che a marzo 2019 ci sono state più morti per cause riconducibili a influenze, e nel marzo 2018 ce ne sono state ancora di più. Il problema però è questo: ne a marzo 2018, ne tantomeno a marzo 2019, c’erano notizie su questi poveretti che venivano a mancare. E ribadisco che le morti del mese di marzo si devono a contagi avvenuti prima del lockdown.
Io su Saviano la pensò esattamente come su Salvini,due arrivisti con vestiti diversi!Anzi a Saviano do un voto ancor più basso perché è considerato un intellettuale…
Massimo ti ha già risposto Alex, non ha alcun senso mettere sullo stesso piano i morti per sigarette e alcool, ma anche quelli per inquinamento o incidenti stradali. Ho letto l’obiezione: eh ma anche le auto provocano i morti ma nessun osi sogna di abolirle. Ovvio: le auto ci servono. L’inquinamento, ciontro cui naturalmente dobbiamo lottare, é anche lui un side-effect dell’industrializzazione che produce beni e servizi che noi stessi richiediamo. Queste considerazioni sono usate per lo piu’ da coloro che fanno appello alla rivolta perché non ne possono piu’ di stare in casa, o perché economicamente disperati o perché psicologicamente instabili. In pratica il ragionamento sarebbe: perché vietare a me di stare in casa per evitare qualche migliaio di morti quando tanto accettiamo tranquillamente i morti da incidenti d’auto, inquinamento, eccetera. E’ un ragionamento che non sta neanche lontanamente in piedi.
Poi se vogliamo, mi fa sorridere questa cosa. “Signori, dovete rimanere a casa. Lo diciamo per voi, per le vostre vite. E per quelle dei vostri cari”.
Benissimo, ci mancherebbe. Però dovete spiegarmi questo: e tutti quelli che muoiono per abuso di alcol, o a causa del fumo? Anche le sigarette uccidono, e non vorrei dire un’idiozia, ma queste morti superano quelle del virus, attaccando anche soggetti che all’inizio godevano di buona salute.
Scritto da Massimo Franzò il 16 aprile 2020 alle ore 14:22
Invece questa e’un’idiozia non me ne volere.
Le sigarette e l’alcool sono una scelta,il covid19 no.
Massimo
Guarda che è proprio quello che dicevo anch’io.
La differenza e’che un dipendente nella situazione attuale e’molto più al sicuro di un piccolo imprenditore.
Magari beccassi l’80% adesso di ciò che mi metto in tasca quando lavoro.
Poi se vogliamo, mi fa sorridere questa cosa. “Signori, dovete rimanere a casa. Lo diciamo per voi, per le vostre vite. E per quelle dei vostri cari”.
Benissimo, ci mancherebbe. Però dovete spiegarmi questo: e tutti quelli che muoiono per abuso di alcol, o a causa del fumo? Anche le sigarette uccidono, e non vorrei dire un’idiozia, ma queste morti superano quelle del virus, attaccando anche soggetti che all’inizio godevano di buona salute.
Il richiamo a modello di amministrazione ospedaliera delle strutture Cutugno e al Caldarelli, tutti ospedali con formiche in corsia, ci svela una duplice realtà e considerazione sulla svalutata efficienza delle strutture lombarde:
1) l’efficienza non esiste, è una bufala della categoria nazi-tedesca, notizia ripetuta fino alla noia per giustificare i massicci interventi finanziari statali a favore di privati;
2) l’efficienza esiste ed è reale, e tutti i morti da contagio covid-19 erano previsti, programmati e gestiti pro domo loro.
Io propendo per la prima versione, tuttavia, a pensar male si fa peccato, ma il più delle volte si ci azzecca.
Alex
Secondo me confondi quello che è giusto con quello che non è giusto. Fermo restando il fatto che i fannulloni non dovrebbero nemmeno essere pagati, è corretto che un dipendente, a casa non per propria volontà, venga pagato e dovrebbe pure essere pagato al cento per cento in virtù delle tasse che versa per tutta una vita. Quello che non è giusto è che un autonomo venga pagato con 600 euro, per tutto quello che paga (ed è tantissimo) nella sua vita professionale. La cassa all’80 o 75 per cento la capisco se motivata dall’andamento del mercato, ma questa è un’emergenza nazionale sancita dal governo. Quindi il governo ha il dovere di non modificare le vite altrui più di quanto non faccia con lockdown, facendo si che rimangano invariate almeno a livello economico.
E’ iniziata la sinistra propaganda elettorale con gli avamposti Gabbanelli e Saviano (i preservativi alla Galliani). Lo slogan sarà che la diffusione del contagio è responsabilità della sanità lombarda leghista, quando pure i bambini pensarono a cosa cappero servisse chiudere il nord e continuare a permettere la libera ed indisturbata circolazione tra nord e sud. E pure i bambini capirono che essendo Rimini zona particolarmente colpita il contagio si sarebbe diffuso nella confinante provincia di Pesaro, con il governatore delle Marche che emise ordinanza di chiusura, impugnata dal governo di fronte al TAR.