Buona Pasqua a tutti voi, gentilissimi Pazienti. Vicini e lontani, di qualsiasi fede, aggressivi o concilianti. In questo periodo di lunga e travagliata prigionia, sappiate che la Clinica continuerà a rimanere aperta 24 ore su 24. Affinché nessuno di voi si senta isolato. Questa piccola struttura nacque nel novembre del 2011 e chi la governa in nome e per conto del popolo non ha mai chiesto documenti, tessere o patenti prima di offrire le cure del caso, le terapie condivise o suggerite e solo raramente imposte. Se alzare bandiera bianca è segno di resa, sventolare il camice bianco, come da nove anni sta facendo tutto lo staff, è diventato simbolo di guerra (all’epidemia).
Mai ci sentirete dire «Se non hanno più passamontagna, che usino i foulard». Qui nessuno rimpiange Maria Antonietta, la femme fatale alla quale attribuirono la famigerata frase: «Se non hanno più pane, che mangino brioches». Qui, nel nostro piccolo, si cerca di garantirvi una degenza serena, al prezzo degli inevitabili eccessi che ogni nosocomio, suo malgrado, è costretto a tollerare, subire o infliggere.
La provocazione ha sempre incarnato il distintivo trascinante e dirimente della Clinica che intitolai a Cristiano Poster. Mia, nei vostri confronti; vostra, nei miei. Ma adesso non è il momento di abbuffarsi di Var, anche se l’ultima circolare dell’International Boar(dell) disegna fasi 2 e fasi 3 molto divertenti. Da un mese abbondante abbiamo trasformato gli arresti domiciliari in battiti resistenziali. Per la cronaca, e per la storia, sono fiero di poter dire che questo suggestivo laboratorio – grazie a voi e al vostro eclettismo epistolare – non ha mai tirato il virus al suo mulino. Il confronto è adrenalina; il consenso, oppio. Evviva l’adrenalina.
Barricati, ma non abbandonati. Sempre e comunque. E sappiate, come cantano ad Anfield, che non sarete mai soli. Buona Pasqua.
Passando ad argomenti più leggeri.
Mi è appena capitato di rivedere, dopo 40 anni, una splendida partita tra Italia ed Inghilterra dell’Europeo italiano del 1980, giocata al vecchio Comunale di Torino.
Era l’estate del calcio-scommesse che ci aveva tolto di mezzo Pablito (e il buon Ciccio, pur parecchio forte che fosse, non era esattamente la stessa cosa) e mancava pure Antonio Cabrini. In pratica le 2 sorprese del mondiale argentino di 2 anni prima.
L’Inghilterra era un mix di Liverpool e Nottingham Forest (bi-campione d’Europa per club), con in più gente come Shilton, Samson, Wilkins, Coppell e soprattutto KKK.
L’Italia con la coppia difensiva centrale più forte ed elegante di sempre con Scirea e Collovati, più uno straripante Gentile ad annientare Tony Woodcock ed un ottimo Lele “passport” Oriale schierato come terzino sinistro (è una merda d’uomo, ma come giocatore era forte).
Gli azzurri capaci di creare almeno 5 palle gol nitide e gli inglesi, con molto pressing moderno in mezzo, meno pericolosi ma capaci di colpire un palo con Kennedy e sfiorare il gol di un nulla con Keegan, oltre che di metterci in difficoltà con un paio di mischioni nel finale.
Curioso il fatto che l’azione dell’assist decisivo di Graziani a Tardelli sia stata quasi un’impressionante fotocopia di quella di Boninsegna a Rivera all’Azteca nel 1970.
E che l’esultanza dell’immenso Schizzo sia stata precorritrice di quella della finale di 2 anni dopo al Bernabeu, sebbene non sia stata granchè evidenziata dalle telecamere.
Comunque, partite così, oltre che costituire ricordi felici, rendono più lieve l’astinenza.
PS: ora stanno dando l’illusoria Italia-Inghilterra del mondiale 2014.
Che poi viene da chiedersi perchè democratici di sinistra e cattolici abbiano combattuto per dare la libertà, anche di manifestare la propria antidemocraticità e malvagità, alla feccia di destra per la quale non esito ad augurare una falcidia.
Ah no, non c’è bisogno: ci pensano già gli amminstratori leghisti e destronzi di Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria etc. a fare selezione come il Mortirolo.
No hai votato Lega come tutte le cacchette toscane di destra.
Beh spero che nei vari contratti con sponsor, Sky eccetera abbiano la clausola sulla forza maggiore. Qualunque contratto siglato da persone dotate di cerebro ce l’ha.
E rimango dell’idea che NESSUN dirigente di squadre di serie A voglia riprendere il campionato.si stanno solo parando il culo per non finire in tribunale e per questo attendono il decreto del governo che metta fine a tutto.a quel punto anche la querelle con le tv sarebbe risolta:”non e’colpa nostra,noi volevamo giocare a tutti i costi ma il governo c’è lo ha impedito”.
La soluzione per la ripresa dei campionati di calcio e degli altri sport professionistici sarebbe abbastanza semplice. Mandare i calciatori qualche giorno a fare volontariato, senza mascherine e senza guanti ovviamente, al pio albergo trivulzio. Due, tre, quattro settimane per farli guarire custoditi e coccolati dalle loro società e poi sarebbero pronti e immunizzati. L’immunità di gregge non è un concetto del tutto sbagliato se non fosse che è praticamente irrealizzabile.Se si aspetta che i casi di contagio diventino zero o esca il vaccino allora si mettano l’anima in pace ed il prossimo anno si ripartirà (chi non è fallito) da dove si era rimasti
Possibile se non probabile.comunque circa 15 club di serie su 20 hanno debiti assurdi con le banche.viene da chiedersi chi sono i veri proprietari pero’proprio per questo motivo non credo ci sia rischio di poi così tanti fallimenti.
Teo, indipendente da Lotito, il problema è economico/finanziario.
Soprattutto serie A e Liga, rischiano il semi- fallimento.
Mi piace molto questa convinzione diffusa che a settembre, per quel che riguarda il calcio, vi saranno condizioni diverse da quelle attuali.
Distanziamento sociale e mascherine non saranno assolutamente scomparse.
Ma è possibile che la parte sana di mente di questa povera Italia, che seppur è ridotta a poca cosa, non riesce a mandare affanculo Lotito, Diaconale e quegli altri due stronzi che ancora premono per la ripresa?