«Carissima»

Roberto Beccantini26 settembre 2021Pubblicato in Per sport

Fin lì, a parte un tuffetto da malandro, Dybala era stato il migliore: bel gol di sinistro, assist a Chiesa e Morata. Una ventina di minuti. Problemi muscolari, annunciati dalle lacrime. E dal momento che si sarebbe poi infortunato anche Morata, coraggio. E’ il prezzo, salato, della vittoria con la Sampdoria: 3-2, come al Picco. Risultati zemaniani per un tecnico che è il suo opposto.

Che Juventus è stata? La solita, salvo per il 4-2-3-1 (forse). Primo tempo pimpante, da 4 a 1. E invece «solo» 2-1: Bonucci che trasforma il rigore per mani-comio di Murru, Bonucci che si perde Yoshida, perso da Alex Sandro. Ripresa conservativa, al netto del blitz del crescente Locatelli, apparecchiato da un cameriere improvvisatosi chef: Kulusevski, il sostituto dell’Omarino. Kulu, nel Parma, era un giocatore verticale, da area ad area. Non (anche) orizzontale, come trame più raffinate suggerirebbero. La Sampdoria di D’Aversa gioca così: imbarca acqua, se non l’affondi galleggia e, incurante delle falle, manda i suoi pirati all’arrembaggio. Candreva, assist e gol, è un corsaro uscito dalla penna di Salgari.

Allegri era alla 400a. panchina di A. Palla al piede, la sua Juventus sa essere gradevole. Palla agli altri, ondeggia. E se Cuadrado ha sbagliato sul secondo, Thorsby si era fatto borseggiare sul 3-1. L’ingresso di Chiellini è stato un omaggio, penso, alla filosofia del mister, che al circo ha sempre preferito il «tirchio». Sfruttare la velocità di Chiesa è un’idea. Se però il contropiede decolla da lontano, non appena i caccia avversari lo intercettano, il campo da coprire si palesa così vasto da sfiancare l’intero equipaggio. Non a caso, i secondi tempi di Madama sono sempre di estrema sofferenza. Per sua fortuna, pure la Samp si allungava, offrendo la schiena a troppi pugnali (persino di Bentancur).

Senza Dybala e Morata contro il Chelsea e nel derby. Halma.

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