Gentili pazienti, buon giorno. Grazie per gli auguri di compleanno, grazie per aver scelto questa Clinica, struttura paramedica che, caso unico nel panorama della sanità italiana, non gode di sovvenzioni ma, semplicemente e generosamente, di adesioni (le vostre). Aperta giorno e notte, intitolata a «Cristiano Poster».
A nome mio personale (e di tutto il personale), profitto dell’occasione per augurare a voi e alle vostre famiglie buon Natale e, a chi può, felice anno nuovo. Come pensierino riassuntivo e introduttivo vi dedico la massima di uno dei miei autori preferiti, Javier Cercas:
«Il signor Grau citava sempre un aforisma, mi sembra che sia di Santiago Rusinol: coloro che cercano la verità meritano la punizione di trovarla». (da «Il castello di Barbablù, pagina 31).
Basta ricordarsi di quelle partite,Nino e le prove vengono sole.
Era bello vincere facile,nevvero?
Scritto da Andrea il 29 dicembre 2022 alle ore 10:42
un esteso discorso qualunquista per approdare ad una conclusione qualunquista
secondo la tua logica singolare (eufemismo) noi juventini, unici mazziati e cornuti senza concrete prove di reati commessi, dovremmo subire in silenzio ogni dileggio dagli impuniti per il fatto che “c’è del marcio”?
prima di venire a pontificare qui, vedi di uscire dalla tua “realtà parallela”
A dire il vero, di realtà parallele se ne intravedono molte: forse è un multiverso.
Certamente, per quanto si possa fantasticare sulle varie assiologie (sistemi di riferimento) di ciascuna realtà, perché si possa chiamare una qualsiasi cosa “realtà” o “reale” sono necessarie delle proprietà universali o almeno la certificazione di validità delle cosiddette qualità primarie (consistenza, estensione, ecc.)
Ma l’impeto, il sentimento, danno forma alle realtà che sono soltanto umane: quindi qualcosa che non ha una consistenza né un’estensione innesca, dà luogo al pensiero e poi all’azione, prende forma e si concretizza in direzione di una realtà esterna che viene sconvolta, perturbata.
Tutto questo per dire che i nostri capricci di esseri umani, i nostri infantili giochi che crescono a dismisura diventando politica, ossia giochi di potere, che ci ostiniamo a chiamare “realtà”, sono soltanto un nostro prodotto, mentre il mondo, la natura, non lo sono, già esistevano prima di noi, sono a pieno titolo “realtà”.
La premura con cui si tenta di proteggere il mafioso che ha protetto la propria squadra del cuore, come un gesto di riconoscenza, appartiene a questo delirio di onnipotenza, a questa allucinazione collettiva di una specie che sta andando a tutta birra verso l’estinzione, ma invece di rallentare, in preda alla psicosi schiaccia più forte l’acceleratore.
Ricordo che per mettere in gabbia Al Capone sono dovuti ricorrere al reato di evasione fiscale: ciò dovrebbe necessariamente implicare che tutti gli omicidi commessi o commissionati da lui fossero solo delle invenzioni?
Ribadisco che mi fanno pena tutti questi discorsi di infimo livello intorno alla giustizia solo per difendere la propria squadra di calcio, a prescindere dalla bandiera e dai colori.
È chiaro come la luce del sole che c’è del marcio, come è chiaro che non sia tutta colpa della Juventus, di Moggi e degli Agnelli: ma finché si pensa di giustificare il proprio criminale di fiducia perché “tanto il sistema è malato” non se ne esce.
Senza dimenticare il Bar Herrera, Allodi ecc.
Vi raccontate che Cristo è morto di freddo, vi conviene crederci. L’alternativa è l’estinzione.
Noi ci meriteremo i Moggi, ma almeno abbiamo il buon gusto di non spacciarlo per santo. Voi vi meritate i santi Facchetti, Oriali, Moratti e compagnia cantante.
Ah ecco, il terzo incomodo interista, non numerato, adesso è passato ai soldi di noi contribuenti. Sotto vuoto spinto.
Da che pulpito Nino.
Vi meritate I moggi e quella roba la’,siete uguali.
E inneggiate a una proprieta’ che sarebbe fallita diversi decenni fa se non fosse stata salvata con il denaro di noi contribuenti.
E loro per tutto ringraziamento hanno trasferito la sede all’estero per non pagare le tasse al proprio paese.
Il terzo incomodo interista, nella versione senza numero, non ha capito un cazzo. Ma tant’è…
Scritto da Guido il 29 dicembre 2022 alle ore 08:06
ti sbagli Guido, ha capito benissimo e sotto gli rode, eccome se gli rode, come pure al numerato che resta ridicolmente aggrappato alla sua “realtà parallela” come ad un salvagente bucato
il post di ezio maccalli è una pietra tombale sopra uno scudetto di cartone che sta a rappresentare perfettamente la bassezza morale di una società di ladri e falsari conclamati sino dal 1908
Ricapitolando: a) arriva la Finanza nella sede sociale: applausi.b) 238 M€ di rosso : applausi. c) tutto il cda indagato: applausi.d) GD condannato e radiato ; azionista . e) agnelli li ha portati quasi al fallimento e/o in galera : applausi. _ Nella realta’ parallela le figure di merda sono applausi.Praticamente e’ un cambio di sistema di riferimento, non più terrestre e/o inerziale e/o relativistico ma dark web.
………..ASSOLTI INTER & MILAN
……..«La plusvalenza non è reato»
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X IL TERZO INCOMODO INDAISTA?
Sport
«La plusvalenza non è reato» Assolti Inter, Milan e Galliani
1 Febbraio 2008 – 02:02
Archiviate le accuse di falso in bilancio. Il Gup: non cè stato doping amministrativo
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Enrico Lagattolla
da Milano
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«Il fatto non costituisce reato». Fine di un derby giudiziario durato oltre due anni. Milan e Inter incassano una doppia vittoria. Cade laccusa di maquillage contabile per i bilanci 2003-2004, che secondo la procura di Milano sarebbero stati «aggiustati» attraverso lo scambio di giocatori semisconosciuti a prezzi gonfiati.
Ieri, il giudice per le udienze preliminari di Milano Paola Di Lorenzo ha infatti prosciolto dallaccusa di falso in bilancio Adriano Galliani, vicepresidente vicario e amministratore delegato del Milan, Rinaldo Ghelfi, vicepresidente dellInter, e Mauro Gambaro, ex dirigente nerazzurro. E prosciolti anche i due club, che erano stati indagati ai sensi della legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società. Con qualche sfumatura che non cambia la sostanza delle cose: in base alla legge, non si è trattato di doping amministrativo.
«In relazione alle imputazioni concernenti il bilancio al 30/6/2003» – scrive infatti il giudice nel provvedimento – è stato dichiarato il non luogo a procedere perché lazione penale non poteva essere esercitata per essere il reato prescritto», mentre riguardo ai bilanci chiusi il 31/12/2003 e il 31/12/2004 (e approvato il 28 aprile 2005), perché «il fatto non costituisce reato». Il tribunale, dunque, respinge la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero Carlo Nocerino, titolare dellinchiesta. La posizione del presidente dellInter, Massimo Moratti, era già stata stralciata. Per il patron nerazzurro, il pm ha chiesto larchiviazione, anche in relazione al fatto che allepoca in cui venne approvato uno degli esercizi di bilancio contestati risultava come presidente del club di via Durini Giacinto Facchetti, nel frattempo scomparso. Ma anche per Moratti, a questo punto, si profila un proscioglimento nel merito.
«Evidentemente – ha commentato al termine delludienza lavvocato Gaetano Pecorella, legale del Milan – il bilancio rispondeva a verità. La valutazione fatta dal giudice è che i bilanci erano genuini e veritieri anche perché gli aumenti di capitale non avevano reso necessario modificare i bilanci stessi per nascondere passività inesistenti». Stessa linea per Leandro Cantamessa, consigliere e legale rossonero, per il quale «non cè mai stata alcune falsificazione dei bilanci».
Lindagine era nata in seguito a un esposto presentato nel 2004 dallallora presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni Frascara. La prima inchiesta venne aperta dalla procura di Roma, che aveva ipotizzato il reato di falso in bilancio per eludere le norme che regolano liscrizione al campionato. Era l11 febbraio. Due giorni dopo, il primo blitz della Guardia di finanza con 51 club perquisiti, oltre alla Figc e alla Lega. La procura di Milano, invece, aveva mandato i primi avvisi di garanzia (a Galliani e ai dirigenti dellInter, ma non a Moratti, che finirà nel registro degli indagati un anno più tardi) nellaprile del 2005, in seguito alla perquisizione delle Fiamme gialle nelle sedi delle due società.
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Il pm Nocerino aveva accusato Milan e Inter di aver «esposto nei bilanci fatti non rispondenti al vero su attività e passività, allo scopo di evitare di evidenziare perdite che avrebbero comportato lobbligo di ripianarle o di ridurre il capitale sociale entro il successivo esercizio», attestando almeno 18 compravendite di giocatori «fittizie nella determinazione del prezzo di cessione o di acquisto». Non così per il giudice, secondo cui le due società hanno ripianato correttamente i propri debiti. Dunque, niente doping amministrativo né maquillage contabile. «E con il falso in bilancio – chiosa lavvocato Pecorella, che già mercoledì aveva incassato il proscioglimento di Silvio Berlusconi dalla stessa accusa per la vicenda Sme – siamo 2 a zero».
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https://www.ilgiornale.it/news/plusvalenza-non-reato-assolti-inter-milan-e-galliani.html?fbclid=IwAR3SaMzvmYr_KV9AfFph-TK5Z_AcmZw4W9bLqD2or8VYH7y37miEQudYyPs