Libiamo, libiamo ne’ lieti calici. L’Atalanta bergamasca calcio è campione di Europa League, competizione che non vincevamo dal 1999, con il Parma di Malesani, quando si chiamava ancora Coppa Uefa. E’ storia, non più cronaca. E’ la fine di un viaggio, è il sogno che ti sveglia e non tu che ti svegli dal sogno. Alla faccia del corto muso: 3-0 al Bayer Leverkusen fresco di storico «scudetto», il primo, e imbattuto da 51 partite. La famiglia Percassi, Gian Piero Gasperini: società e idee. Tante idee. Per esempio: Lookman. Voto 9. Non doveva giocare. L’ha risolta lui. Tripletta: al 12’, su cross di Zappacosta e dormitona di Palacios (non una gran mossa); al 26’, dopo essersi bevuto Xhaka; al 75’, in contropiede, su assist di Scamacca.
Tre punte: De Katelaere, Scamacca, Lookman. Coraggio. Pressing alto e un recupero palla che mandava fuori di testa gli avversari. E, quando serviva, un po’ di sane legnate, come certificano i quattro ammoniti. Così per un tempo. Le lezioni aiutano a crescere, se sei sveglio. All’Olimpico, l’ultima Juventus di Allegri le aveva strappato l’impatto. Stavolta, la Dea se l’è preso e vi ha costruito attorno il trionfo.
Xabi è parso sorpreso. Una palla-gol di Grimaldo, in bocca a Musso, e quel palleggio, che aveva mangiato la Roma, sgualcito da Koopmeiners, Ederson (8+) e Kolasinac. Uomo su uomo: in avanti, però, e senza «libero». Il pericolo era Wirtz, quel modo di deambulare per sottrarsi alle marcature degli stopper. Djimsiti, Hien e Kolasinac non ci sono cascati.
Alla distanza c’è stato un calo, e non poteva essere altrimenti. E’ bastato ricorrere a quell’elmetto e a quelle corazze che, per metà gara, erano stati esibiti nei rari casi d’emergenza. Le aspirine hanno inserito un attaccante in più, Boniface. Ma Ruggeri si moltiplicava su Frimpong e gli altri non mollavano una zolla.
Dal Parma all’Atalanta. Provincia in fiore. All’ottava stagione, Gasp, il dentista caro al Pep, non ha semplicemente realizzato un capolavoro: ha suggellato una saga. La sua. A 66 anni. Con i giovani, con mercati «umani» e con l’audacia che l’esperienza e l’Ego gli hanno inculcato. Non è stato un inventore: è stato un costruttore. Robertino Pelucchi, da lassù, ne andrà fiero.
Brindano anche a Trigoria. Il calcio del campionato italiano potrà , dunque, fregiarsi di sei squadre in Champions. A patto che i leoni d’Irlanda arrivino quinti. Non terzi, non quarti: quinti. E pure qui, vista la classifica e visto il calendario, ci vorrà un’impresa.
ho visto ora che la stessa domanda su Digre l’ha fatta prima anche Alex….. comunque ho risposto sotto.
Ric, sant’iddio, la università cattolica di milano che è? non è un università privata e cattolica? mamma mia…..
Sczeszny se non riescono a venderlo ora va in scadenza fra un anno. Quindi se vogliono avere un portiere che abbia già fatto un anno di introduzione nel mondo Juve va comunque preso adesso.
Scritto da Riccardo Ric il 24 maggio 2024 alle ore 16:42
non mi sogno di chiedere l’abolizione delle scuole private, ma di non finanziarle, soprattutto a scapito della qualità di quella pubblica che di quei soldi ha bisogno
Ezio , tu che lo vedi spesso dal vero che ne dici di Di Gregorio??!
Scritto da Giovanni il 24 maggio 2024 alle ore 17:37
Digre al Monza è valso almeno 5/6 punti in più a stagione. (La cagata con la fiorentina è simile a quella di Buffon col Lecce….)
Sei una macchietta vedovella qui dentro.
Di cosa ti stupisci?
“Parlano parlano”… Questa era buona veramente :-)))
Oops! Devo scusarmi per occupazione abusiva :-)))
Scritto da Guido il 24 maggio 2024 alle ore 17:51
Ti fa onore ma non sognarti di andartene per altri 8 anni.
Vogliamo ridere.
Ragazzo serbo
Oops! Devo scusarmi per occupazione abusiva :-)))