Che barba. Ancora ‘sta menata di SB contro BS, Silvio Berlusconi contro Bernabeu Santiago: l’uno presidente del Milan dal 1986; l’altro, presidente del Real Madrid dal 1943 al 1978, anno della morte. Non è vero che il Cavaliere, come ha millantato anche in questi giorni, sia il presidente di calcio più vincente di tutti i tempi, Bernabeu compreso. Mi ero occupato dell’argomento il 5 maggio scorso, quando stavo allestendo il blog; ne avevo scritto, così, per allenamento.
Don Santiago Bernabeu Yeste, al quale – da vivo – il Real ha dedicato lo stadio «Chamartin», ha conquistato, complessivamente, 29 titoli. Nel dettaglio: sedici campionati, sei Coppe nazionali, sei Coppe dei Campioni, una Coppa Intercontinentale. Berlusconi, da parte sua, ne ha raccolti 28: otto scudetti, una Coppa Italia, sei Supercoppe di Lega, cinque Coppe dei Campioni/Champions League, cinque Supercoppe d’Europa, competizione il cui battesimo risale al 1972, due Coppe Intercontinentali, un Mondiale per club. Per la cronaca, per la storia e per la matematica, gliene manca uno.
Sempre per la cronaca, per la storia e per la matematica ci sarebbe pure Jorge Nuno de Lima Pinto da Costa, 74 anni a fine dicembre, presidente del Porto dal 1982 e firmatario di qualcosa come 55 trofei: diciotto scudetti, dodici Coppe del Portogallo, diciotto Supercoppe nazionali, due Champions League, una Supercoppa d’Europa, due Coppe Uefa/Europa League, due Coppe Intercontinentali. Insomma: nessuno mette in dubbio la competenza calcistica di Silvio B., difesa e diffusa dai suoi cortigiani; in discussione sono, semplicemente, le sue nozioni statistiche.
Fede, coraggio, avanti. Ancora due titoli, due soli, e finalmente Berlusconi scavalcherà Bernabeu. Quel giorno, scommetto che da Arcore si leverà una voce: visto? L’aveva detto, «Lui».
Unto (del Signore) e a capo.