Sembrava impossibile salire oltre il 3-3 del Montjuïc. Invece San Siro ci è andato, sfogliando un romanzo che, dalle curve o dai salotti, non potremo dimenticare. Inter batte Barcellona 4-3 dopo i supplementari. E così, in attesa di Paris-Arsenal, Inter in finale per la seconda volta da Istanbul 2023. Da Fusignano al Reno, tutti in piedi.
Sommer (che parate) e Yamal (un palo e un sacco di altro cose) sono stati i confini della notte. Senza dimenticare il destro di Acerbi, lui mancino, al 93’, quando le sartine, disarmate in avvio, si erano ricomposte e stavano dominando.
Due partite in una. Per un tempo, Inter vigile come una vedetta e pronta a colpire in transizione: 21’, recupero «alto» di Dimarco, volata di Dumfries, zampata di Lautaro (ah, il centravanti); al 45’, rigore-varista di Cubarsi sul «Toro», sinistro di Calhanoglu. Il copione sul quale avrei giurato. Ripresa: una sola squadra in campo, il Barça. Che accerchia e asfissia i rivali, costringendoli al catenaccio. Piatto destro di Eric Garcia su cross di Gerard Martin; testa di Olmo, ancora su cross di Gerard Martin. Il tiki-taka di Pedri e De Jong spinge in copertina Sommer (su Eric Garcia, su Yamal) sino al destro di Raphinha.
Mancano tre minuti. Un passo indietro: i cambi. Per Inzaghi, in bilico perenne tra genio e pirla, Taremi, Frattesi, De Vrij. Occhio. Per lo zemaniano Flick, Lewandoswki (sul 3-2 e non sullo 0-2, boh). Yamal scuote un legno, il Barça inforca lo specchio, l’Inter glielo strappa: Dumfries, un gigante, sprigiona l’ultimo sprint. E’ per Acerbi, 37 anni. Punto e a capo. Ogni palla a Yamal è un tuffo al cuore; Thuram, viceversa, è stremato ma non vinto. Fuga a invito, sponda di Taremi, finta e sinistro di Frattesi. Le staffette, dicevo: Taremi, Frattesi (l’hombre di Monaco).
I «culé» si portano a casa un altro 72% di possesso: ma quella difesa, mamma mia. L’Inter di Simone corona il sogno di ogni tifoso: vincere così, dopo aver raschiato il fondo del destino. Corre, la memoria, a un altro 4-3. Sapete quale.
Scusate, mi sono assentato per una settimana. Ero in giro per Faccebbook e Instggraamm a raccogliere filmati catalani sui rigori dati e non dati, sulle azioni più belle, ovviamente dell’Inter. Mi sono dimenticato che sarei potuto passare qui ad infierire giusto un po’ . Meglio oggi , così ho letto tutto. Certo è più comodo continuare a parlare di Carlo Codega che dell’attualità . Ho scoperto che in Catalogna soffrono come in Piemonte e quando non vincono trovano bidoni nei cuori degli arbitri. A tutti quelli che perculano linda per il triplete mancato, noi ci stiamo ancora divertendo un mondo, voi state ancora soffrendo da mò. Zero titoli da Natale, vi rammentò lo Special One. Non a Pasqua, quando le gare finiscono e ci si deve arrendere al fatto che di vincitore ce n’è solo uno per ogni competizione. I complimenti non sono mai obbligatori, ma quando giungono da chi è sempre onesto d’ intelletto sono i più graditi.
Not in my name
Impeccabile!
Scritto da Giovanni il 7 May 2025 alle ore 20:46
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Giovanni, hai pienamente ragione ma sinceramente non do grande importanza all’inchino del sig. Beck nei confronti degli ndranghetisti. Men che meno quando si arroga il diritto di farlo a nome di tutto il blog.
Tuttavia continua a scrivere molto bene.
e che preferisce gli insulti agli indulti…(verso se stesso…)