Potrà anche sembrare crudele fare l’autopsia a una vittoria così schiacciante, ma questo è il mio compito. Procediamo per gradi. Dopo il k.o. casalingo con l’Inter si chiedeva alla Juventus di reagire. Ha reagito. Quattro gol al Nordsjaelland, cinque in un tempo, e sei in totale, al Pescara. Se gli avversari, modesti, le hanno dato una mano, la squadra di Conte si è data l’altra: cosa che capita spesso, ma non sempre.
I campioni hanno recuperato aggressività e mira. Attenzione, però: fino al gol numero cinque, il Pescara avrebbe potuto farne tre: la punizione di Quintero sul palo, la rete di Cascione, la paratissima di Marchisio, costrettovi da un’uscita maldestra di Buffon (che succede?). Ciliegina sulla torta, il giallo a Pirlo (sul 4-1): mancherà con la Lazio.
Gironzolando tra i cavilli: in fase d’attacco, con Isla (o Lichtsteiner) e Asamoah più ali che terzini, la Juventus si ritrova spaccata, tre dietro e sette davanti. O i ritorni a casa sono solleciti o gli avversari arrivano, comodi, fin sull’uscio. Non discuto che la differenza di valori, abissale, abbia prodotto piccoli cali di elettricità. Sono uomini, e non caporali; ma nemmeno robot.
Con Vidal, il centrocampo ha sbloccato anche il risultato di Pescara. Questa volta, però, come reparto ha vinto l’attacco: quattro (tripletta di Quagliarella, acuto di Giovinco) a due (Vidal, appunto, e Asamoah). E’ stata una di quelle sere in cui il merito strizza l’occhio al destino e oplà, due gol su rovesciata, addirittura: prima Asamoah, poi Quagliarella. Caccia grossa.
E adesso Lazio e Chelsea in casa, Milan a San Siro. Più morbido il calendario dell’Inter, Atalanta a parte: Cagliari al Meazza, Rubin a Kazan, Parma al Tardini. La Juventus si gioca la Champions; l’Inter, già promossa in Europa League, «solo» il sorpasso. Buon appetito.
Tra non molto si verrà a sapere che il Premio Candido Cannavò fu ideato da Facchetti come da ultime volontà.
Copia ed incolla dal Il fatto Quotidiano del 12/11/2012″ Marco Tronchetti Provera sarà processato a partire dal 18 febbraio davanti ai giudici della settima sezione penale del tribunale di Milano con l’accusa di ricettazione nell’ambito dell’inchiesta sui dossier illeciti Telecom. E’ stata infatti accolta la richiesta di rinvio a giudizio formulata lo scorso 12 ottobre dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, alla chiusura delle indagini a carico dell’ex presidente di Telecom Italia con l’accusa di ricettazione per il caso cosiddetto Kroll nell’ambito della vicenda dei dati copiati dal computer di un dipendente dell’agenzia investigativa.
L’episodio si inquadra nella più ampia vicenda dei dossier illegali confezionati dalla security di Telecom Italia all’epoca della gestione Tronchetti che controllava il gruppo di telecomunicazioni attraverso Pirelli. Altre accuse che erano state contestate a Tronchetti Provera per questa vicenda sono già state archiviate, mentre altre 2 imputazioni, tra cui l’associazione per delinquere, sono state stralciate per probabile richiesta di archiviazione. Resta dunque il reato di ricettazione per cui la Procura dovrebbe poi chiedere il rinvio a giudizio.
I dati prelevati dal computer, stando alla ricostruzione dell’accusa, furono sottratti all’epoca della battaglia per il controllo di Brasil Telecom, con un’operazione di hackeraggio dagli uomini della security di Telecom nel 2004 in Brasile. I file e i dati, “sarebbero stati illegalmente intercettati e poi sottratti alla Kroll” e Tronchetti sarebbe stato informato della natura di tali dati da Giuliano Tavaroli, ai tempi a capo della sicurezza della società di telecomunicazioni. Da quanto ricostruito dall’accusa, l’allora numero uno del gruppo di telecomunicazioni “al fine di trarne profitto, riceveva consapevolmente i file intercettati illegalmente” dal sistema informatico della Kroll. Dell’operazione, il manager era stato informato dal capo della secutity Giuliano Tavaroli e in virtù di un accordo specifico con lui, alla presenza degli avvocati Francesco Chiappetta e Francesco Mucciarelli, ne è stata mandata una copia alla segreteria dello stesso Tronchetti Provera e alla Security “per legittimarne l’utilizzo”.
La contestazione di ricettazione mossa a Tronchetti Provera dai magistrati milanesi porterebbe a escludere la complicità e soprattutto il ruolo di mandante dello stesso Tronchetti Provera nell’ambito di altri reati contestati, la corruzione e il concorso in violazioni informatiche. Per questi ‘filoni’ ancora aperti la procura di Milano potrebbe chiedere l’archiviazione. Il legale del manager, Roberto Rampioni, già in ottobre aveva espresso “soddisfazione” perché “pare favorevolmente concluso anche il supplemento delle indagini concernenti ipotesi di reato che andavano dall’associazione a delinquere all’hackeraggio nonché alla corruzione internazionale”.
Quanto all’accusa “di ricettazione in merito al dvd contenente elementi comprovanti lo spionaggio eseguito dall’agenzia Kroll ai danni di Telecom Italia”, secondo il legale, “siamo convinti di poter dimostrare che anche in questo caso nessun comportamento illegale è stato posto in essere. Non si può non ricordare ad ogni modo che la portata lesiva delle azioni Kroll è stata confermata più volte anche dalla società Marsh&McLellan, allora controllante di Kroll. Marsh&Mclellan comunicò anche, al termine del 2004, la fine di azioni contro il dottor Tronchetti Provera e l’azienda, scusandosi ufficialmente per l’accaduto”.
Intanto Telecom Italia si costituirà parte civile in linea con la decisione presa dal cda della società che si è tenuto la scorsa settimana”.
Gentili Signori,
non ho tempo di leggere tutto, ma mi preme affermare che certe telefonate Gaetano Scirea non le avrebbe mai fatte.
Cordiali saluti
Scritto da umberto cioci il 13 novembre 2012 alle ore 14:05
Complimenti Umberto, vorrei leggera anche i depositari del verbo anti-uventino concordare su questa affermazione ma so che sarà impossibile!
Fiorentino: tu sei depositario del Verbo invece? Persino su Calciopoli, che è più piena di falle giudiziarie di qualunque altra questione? Tu e scheda e blattar? Sorrido. Quando qua dentro si ragiona, o si tenta di farlo, pur tra villani che infieriscono sulle tue nobili orecchie, tu sparisci, evapori. Non sei serio, nè sei obiettivo, nè tantomeno puoi giustificare il tuo odio anti-juventino a prescindere. Sei uno dei tanti. Quindi occhio: contraddire come fai tu (la Juve ruba ed è disonesta, il massimo che puoi permetterti di partorire come assoluto pensiero) lo sanno fare molti, molta melma, molta gentaglia. Ma sono convinto che sto ancora perdendo tempo con te ottuso, oggi posso permettermelo. Il tuo livello è l’ascella pezzata del tuo presidente (e ovviamente mi risponderai con la tiritera del monociglio), fare le seghe a Beccantini ti rende ancora più patetico e ridicolo di quello che già sei. Con ironia e buonumore ti saluto.
Certo Pippo merita. Eccome se merita!!!!
Mi scuso ancora per l’ignoranza ma la storia del premio dato a sssssanetti assume il contorno della barzelletta (casomai non lo avesse ancora raggiunto). Scopro solo ora che fu ideato da Candido Cannavo’ e Carlo Verdelli……..serve aggiungere altro?
mi sono sempre chiesto come può essere uno sguardo tra ll dolce ed il severo….considerata poi l’espressività facciale di Facchetti, uguale a quella di Ssssanetti, per l’appunto,…cosa mai avrà capito Moratti, di quello sguardo?
(va bene così Beck? Tutti uguali, no? )
Conte per risponde a Cassano ha scomodato Sciascia….Forse ha sbagliato, accostare Cassano ad una definizione di Sciascia mi pare esagerato atteso l’importanza di quel giocatore! Quaquaraquà, si offendono i quaquaraquà!!!! Leo
Per Petrucci non sarebbe cambiato niente, anche se avesse vinto Filippo “Pippo” Carobbio avrebbe letto lo stesso discorso……”Carobbio, un campione amato da tutti”…
Come stiamo andando ad ironia Mr Sandman?