A Santiago Bernabeu non interessavano i centri commerciali, gli alberghi e neppure le torri di pallottiano cemento. Interessava uno stadio che facesse paura. Se l’è fatto, gliel’hanno dedicato. Lasciate ogni speranza o voi che entrate: era di Dante. Jorge Valdano l’ha tradotto in «miedo escenico». Quello che provò Robert Valentine, scozzese, la sera in cui tirarono una biglia allo zio Bergomi, e Real-Inter finì 3-0 come se niente fosse volato. O quello che, sempre Valentine, provò in un Real-Juventus d’antan, annullando un gol limpido di Manfredonia. Vero: per 20’ minuti la Signora maritata Marchesi non era uscita di casa, Butragueno aveva segnato, il Real avrebbe meritato almeno un altro paio di gol. Ma non li fece. E lo subì.
Non ho dubbi che, secondo il codice Guardiola, Ancelotti sarà corso a complimentarsi con i suoi ex sodali, perché chi vince ha sempre ragione. E il Real ha battuto il Bayern 4-2 ai supplementari, dopo averlo rimontato pure a casa sua (2-1). Tripletta di Cristiano Ronaldo. Resta la scorta fornita dalla terna di Kassai. Nell’ordine: 1) fiscale rosso a Vidal (o prima o non per quel non-fallo); 2) manca il secondo giallo a Casemiro; 3) il gol del 2-2 di Cristiano Ronaldo è in fuorigioco di un metro; 4) il gol del 3-2 di CR7 è in fuorigioco di centimetri. Quattro a zero? No, quattro a uno: a monte dell’autorete di Sergio Ramos, Lewandowski era in offside, lui quoque.
Scritto che Cristiano ha realizzato cinque gol in due partite, non so se, tra andata e ritorno, sia passata la squadra più forte. Il Bayern, al quale non sono bastati due rigori, il primo dei quali inventato, ha pagato le due espulsioni (Javi Martinez all’Allianz, Vidal a Madrid). Immagino il sigaro di Santiago Bernabeu. Le nuvole che vedete in cielo sono il fumo delle sue «tirate». I centri commerciali? Gli svincoli? Lo stadio. Y nada mà s. Forza Var.
@ Fabrizio.
Questa non è la gara più importante dell’anno, dopo il sorteggio di venerdì sarà la prossima, e poi l’altra ancora.
A casa nostra non ci sono “partite dell’anno”.
Quanto alla cosiddetta sudditanza europea, ti invito a consultare la classifica stagionale del ranking europeo, che ci vede saldamente al comando.
Vale quel che vale, ma è la dimostrazione che siamo secondi a nessuno.
Poi, e la partita di ieri lo dimostra, si può uscire per mille motivi, ma non ti preoccupare, giocheremo anche la prossima.
Ciao.
Fulvio.
La gara più importante della stagione, deve ancora venire
#citofonareLovreaCardiff
:-)))
Stasera, oltre che essere la gara più importante della stagione per ovvi motivi, può essere anche uno spartiacque.
Eliminare il Barça significherebbe, dopo averlo fatto due anni fa col Real e sfiorato l’anno scorso col Bayern, gettarsi alle spalle la cronica sudditanza e timidezza europea, e capire di essere finalmente una big e non un’outsider.
Farsi rimontare tre gol, in un modo o in un altro, riattiverebbe invece vecchie paure e complessi d’inferiorità .
Perciò, più che mai forza ragazzi, buttate fuori Messi e il tiki taka di sta fava!
e allora viva la birra….
devo dare ragione a Fulvio, quest’anno la champions sembra davvero un torneo da bar come nell’anno del triplete farlocco di chi sappiamo bene
Ohoops non lo sapevo che Vidal guadagnasse 8 mln netti al Bayern.
Adesso mi è tutto più chiaro…
Non raccontiamoci storie i giocatori se ne vanno prima di tutto per i soldi (e fanno bene, sono professionisti) e il buon Arturo, che vorrei sempre vedere in campo con la nostra maglia, non ha fatto eccezione.
Le incomprensioni con Allegri, le notti bravi e il desiderio di Champions vengono sicuramente dopo….
E lo stesso vale per Tevez che se ne è andato solo per i soldi visto che ha lasciato anche il suo amato Boca per i 40 mln all’anno della Cina.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/18/mens-sana-siena-coni-restituisce-gli-scudetti-e-annulla-le-squalifiche-ai-dirigenti-processo-da-rifare/3530663/
Senza entrare nel merito che poco mi interessa peròi leggi questo articolo e pensi: “Per qualcuno forse la (in)giustizia sportiva prova a ragionare o a riconsiderare, se se ne danno le circostanze”.
Poi però penso, beh nel calcio no. Lì c’è il muro di gomma come per la mafia.
” un lecito strutturato”, semplice….:-))))
Piuttosto mi preoccupa il tabellino di Luis Enrique.
“Un gol lo facciamo noi”, e questo va bene, “uno il Camp Nou”, e qui già la cosa mi suona strana, “il terzo viene da solo” non mi lascia tranquillo. Cosa avrà mai voluto dire?
Obiettivamente, e non ragionando da trogloditi del pallone, spostandosi a Monaco di Baviera Arturo aveva/ha più chance di vincere la UCL. Poi nel calcio succede pure che Ibra lasci la fogna milanese per andare a Barcelona e quelli, capitanati da Walter Gagg, la scippino a mezza Europa…e allora?
Peccato che in Baviera abbia anche raddoppiato l’ingaggio (ma non fa comodo ricordarlo…) e che la sua dipartita la si debba anche al Minestraro (cagon de puto) col quale, come per molti altri stranieri, non c’è stata sintonia. Uno spaventacampioni, in pratica.