Comincia domani, con Qatar-Ecuador, la fase finale della Coppa del Mondo, sino al 1970 intitolata a Jules Rimet. La prima in un Paese arabo, la prima in autunno (per noi europei), la terza senza l’Italia (dopo 1958 e 2018), l’ultima a 32 squadre: dal 2026 saranno 48 e si giocherà in Canada, Messico e Stati Uniti. Pecunia non olet. Il pianeta ha da poco toccato gli 8 miliardi di abitanti; il Mondiale rimane, però, una lobby esclusiva. Le edizioni in archivio sono già ventuno, ma non più di otto le nazioni che ne decorano la bacheca: Brasile 5, Germania e Italia 4, Argentina, Francia e Uruguay 2, Inghilterra e Spagna 1. Dal 1978, anno in cui si affacciò l’Argentina di Mario Kempes, si sono registrati appena due «intrusi»: la Francia di Zinedine Zidane nel 1998 e la Spagna delle «sartine» nel 2010.
Sarà l’ultimo tango di Leo Messi, 35 compiuti, e di Cristiano Ronaldo, 38 a febbraio. La Pulce vi arriva dalla Versailles del Paris Saint-Qatar (a proposito), Cierre travolto da un Ego così isterico e protervo che il Manchester United sta meditando di cancellarlo. La mia favorita è l’Argentina, il cui «padrone» sembra finalmente evaso dalla prigione dentro la quale lo avevano relegato gli scabrosi paragoni con Diego Maradona e gli imbarazzanti dislivelli di rendimento fra Barcellona e «Seleccion».
Poi il Brasile di Neymar, Gabriel Jesus e della Maginot juventina; quindi la Francia di Kylian Mbappé, regina a Mosca, anche se le mancheranno mezzo centrocampo (N’Golo Kanté, Paul Pogba) e Sua maestà il pallone d’oro, Karim Benzema. Più distanti, ma non troppo, Germania, Belgio (eterno incompiuto: esplode o implode), Spagna e Portogallo (vedi alla voce Cristiano). Hans-Dieter Flick e Luis Enrique sono a caccia di gol: il gioco può molto, non tutto. Ammesso che tali vadano considerate, le sorprese potrebbero giungere dall’Inghilterra e dall’Uruguay: dagli inglesi, perché non più barcollanti a primavera ma ardenti e frementi nel pieno della stagione. Gli uruguagi, se riusciranno a fondere due generazioni: da Oscar Washington Tabarez, il maestro, a Diego Alonso, l’allievo. E, in campo, la cucciolata dei Rodrigo Bentancur, Federico Valverde e Darwin Nunez con la tribù dei Luis Suarez ed Edinson Cavani.
La Croazia vice campione di Luka Modric e la Danimarca di Christian Eriksen sono i miei jolly. Non credo nella Polonia e nella Serbia. Non mi convince fino in fondo l’Olanda, per quanto Louis Van Gaal privilegi l’etica (del risultato) alle etichette. Camerun, Ghana, Marocco, Senegal e Tunisia sono i vagoni di un «treno» africano che neppure stavolta, temo, arriverà in orario (per una semifinale, almeno). Australia, Galles, Corea del Sud, Giappone, Messico, Stati Uniti, Svizzera appartengono alla fascia delle mine vaganti. Il destino di Arabia Saudita, Canada, Costa Rica, Ecuador, Iran e Qatar pare scritto sulla sabbia del deserto: e non è una metafora.
Per lo scettro di capo-cannoniere segnalo Harry Kane. Fra i giovani, il centrocampista Jude Bellingham (classe 2003), Borussia Dortmund ed England; Jamal Musiala (2003), Bayern e Germania; Rafael Leao (1999), Milan e Portogallo. I pronostici sfuggono all’esperienza della tradizione, dal momento che ci troviamo di fronte a un «inedito» assoluto. Era il 2 dicembre 2010 quando il Qatar, nell’urna di Zurigo, beffò gli Usa. Dodici anni dopo, sono cadute teste (Sepp Blatter, Michel Platini) e rotolate teste di serie. Per un mese, come nell’Argentina di Videla, chiederemo al calcio di distrarci. Non è giusto. Ma è comodo.
Stavolta, contrariamente alle mie abitudini, tiferò contro i giocatori della Juventus. Prima escono, prima tornano a casa, prima si rilassano, riposano e tornano ad allenarsi. Purtroppo temo che molti di loro arriveranno in fondo o quasi. Intanto, se nel girone del Brasile fosse la Svizzera la sorpresa, a discapito della Serbia, male non sarebbe. Una nazionale che da sempre mi resta simpatica è l’Uruguay. E poi l’inghilterra perchè in fin dei conti il giOco del calcio lo hanno inventato loro.
“per la distrazione andare al circo” (quasi cit)
“chiederemo al calcio di distrarci. Non è giusto. Ma è comodo.”
….
semmai di appassionarci. Ed è pure giusto.
Ah, l’Argentina spero esca subito, alla faccia di quei 2 prezzolati che son venuti in pensione da noi. (E scemi noi a prenderli).
Per quel che mi interessano i mondiali attuali (quasi nulla) mi piacerebbe moltissimo trionfassero gli Stati Uniti davanti agli emiri, sarebbe fantastico!
Va beh…che se lo facciano fra di loro…tanto lavorerò moltissimo da qui a Natale, potrei vedere anche pochissime partite della Juve, se giocasse, così come purtroppo non ho potuto vedere le ultime 3 (mi dispiace per quella con la Lazio, che pare abbiamo giocato mica male) e ingannerò cosi l’attesa del 4 gennaio.
Buona notte Primario, aggiorni i suoi pronostici: Benzema, purtroppo, salta il mondiale (infortunio alla coscia)
Un mondiale di cui non provo alcun interesse. Neppure se ci fosse l’Italia.
Mi distrarrò più volentieri con basket casalingo ed NBA.
Il calcio inizia a stufare. Non è equo. D’altronde neppure il mondo lo è.
Buon divertimento comunque a chi lo seguirà .
Un mondiale di cui non provo alcun interesse. Neppure se ci fosse l’Italia.
Mi distrarrò più volentieri con basket casalingo ed NBA.
Il calcio inizia a stufare. Non è equo. D’altronde neppure il mondo lo è.
Buon divertimento comunque a chi lo seguirà .
Cazzo c’entra, ‘catto?
La nanetta dei cialtroni non è abusiva come i precedenti ma è stata votata memoria qualcuno ha la memoria corta.