Come diceva quel tale, le finali non si giocano: si vincono. Il West Ham l’ha preso alla lettera: 2-1 alla Fiorentina. E così sono i «martelli» di Londra a picchiare sulla Conference. Non ci sono state ombre, solo episodi. Si giocava a Praga e il primo tempo è stato più noioso che kafkiano. Salvo l’ultimo palpito, con il palo di Kouamé e, sul rimbalzo, il gol di Jovic in fuorigioco.
Più movimentato il secondo. Il braccino sfuggito a Biraghi (e all’arbitro), miccia del rigore «varista» trasformato da Benrhama. Il pareggio in bella calligrafia di Bonaventura (controllo di sinistro, diagonale di destro), su cross di Amrabat e sponda di Nico (il migliore). E quando i supplementari sembravano lì, inesorabili azzeccagarbugli, ecco la pugnalata di Bowen, inferta da Paquetà. Con la Viola alta, altissima, con Biraghi e Igor sorpresi da quel taglio improvviso e profondo che mi ostino a chiamare contropiede (e non ripartenza: perdonatemi).
Ha vinto la squadra più fisica e più catenacciara. Ha perso la squadra più propositiva e meno furba. Festeggia Moyes, quattordicesimo in Premier, un tossicchiante carro attrezzi. Si dispera Italiano, ottavo in serie A, tecnico di larghe visioni che preferisce la morte eroica, se morte deve essere, alla vita agra, all’esistenza grigia. Anche se talvolta, come nell’altra finale, quella con l’Inter, gestita più o meno alla stessa maniera, un po’ di grisaglia non guasterebbe.
Rari i brividi, avare le occasioni (una di Mandragora, sull’uno pari). E quel 68% di possesso che ci lascerà in balia dei soliti dibattiti: resta, comunque, la via maestra; no, contano i gol, non i passaggetti. Per tacere dei cambi: troppo presto, Igor; troppo tardi, Barak. In questi casi, leggere al di là del risultato non è facile. Ci ho provato. Roma, Fiorentina: due esiti che non mortificano, due trofei persi ai rigori e al 90’.
Sabato, a Istanbul, le campane della Champions: City-Inter.
Quarantamila imbecilli da mettere dentro uno stadio si trovano sempre (semi cit)
Gravina e gli organi di controllo del calcio “MadeINItaly”, dopo aver letto l’articolo del NYT si attiveranno immediatamente per fermare questi delinquenti di merda.
https://www.nytimes.com/2023/06/08/sports/soccer/champions-league-final-inter-milan.html?smid=url-share
A conferma che quando si dice, ed io tra coloro che lo fanno, “ la partecipazione alla Conference League sarebbe la vera”punizione” per la Juve” ecco il sottostante articolo che, peraltro, ricorda che per partecipare a questa prestigiosissima competizione dovremmo pure fare i “preliminari”…i preliminari ad agosto per poi, da settembre, tuffarci nell’emozione del girone eliminatorio …che pathos eh??! Dai, c’avete già la pelle d’oca per l’emozione, confessatelo…
https://www.ilbianconero.com/a/con-l-uscita-dalla-super-league-finisce-definitivamente-l-era-ag-45731
Per chi spera in una azione popolare degli Juventini d’Italia:
Già ora lo stadio è pieno di turisti impegnati a farsi i selfie con la nuova maglia giallo/nera (con un po’ di bianco) comprata a 120 euro senza fiatare; oppure di gente che ha avuto il tagliando in omaggio da qualche fornitore Stellantis.
Magari poi si capirà che uno stadio che fa il tifo è qualcosa di diverso da quella cosa lì.
Ma per avere dei tifosi veri allo stadio ci vuole un dare/avere: per vedere gli ultimi scempi guidati dal Facente Funzione di Allenatore non ci vuole fede, ci vuole stomaco (oppure essere ciechi).
Su Italiano: a me ricorda tanto Klopp: uno che perde le finali per troppo volerle vincere, ma, alla fine, è stato (Klopp) ripagato e, forse (Italiano) verrà ripagato, quando guiderà una rosa degna di questo nome (la nostra di quest’anno, già sarebbe oro, rispetto ai suoi attuali scappati da casa).
Gentile Alex, lei scrive: «una ripartenza sull’azione in partenza avversaria». Periodo un po’ contorto, ma ci stiamo avvicinando… Grazie anche a lei per il confronto.
Gentile Bilbao 77, grazie per la precisione. Guai se il contropiede rimanesse lo schema unico (e non, se mai, uno schema forte). Quanto, viceversa, al suo distinguo sul contropiede («se due squadre si fronteggiano eccetera), lo rispetto ma non sono d’accordo. «Verticalizzato velocemente»: certo. Il fastbreak può essere elaborato ma raramente è lento. Per giustificare l’esigua area geografica in cui si è svolta l’azione, le ho fatto il paragone del basket. Palla persa e/o recuperata, e via col vento. Uno, due, tre passaggi? Non importa: in questo caso, uno. Dietro alla difesa viola c’era spazio, elemento indispensabile per poter parlare di quello che stiamo parlando. Ripeto: per me è contropiede. Corto, cortissimo. Ma contropiede. Palla di Klay Thompson e Curry e go! Accetto «ripartenza», che è un contropiede che si è operato a Casablanca ed è uscito «femminile».
Lei scrive: «Inutilmente provo a spiegare a chi non vuol capire che il contropiede è una condizione dell’animo oppure un vizio/perversione dal quale difficilmente un allenatore riesce a liberarsi». Certo. In natura, un’arma. Negli eccessi, un vizio. Concordo anche e soprattutto, naturalmente, con coloro che devono affrontare il Pep. Catenaccio e contropiede lo fanno (o lo facevano) tutti, da Klopp a Tuchel. La filosofia di Guardiola è così alta che, pur di non tradirla, accetta anche il rischio del contropiede/ripartenza.
Grazie per il confronto.
Per quello che può contare, io sono un altro che la stagione prossima avrà più tempo libero. Non disdico Dazn perché mio figlio non vuole rinunciare a vedere quello che resta della mia squadra.
Ah, dopo Morata 3.0 mi aspetto anche il ritorno di Pjanic con un bel triennale. E peccato che Mandzukic e Khedira abbiano smesso…
Se poi il ragionamento (si va, diciamo ragionamento, anche se mi pare più una tempesta ormonale), è che irricotta sa sgsgestire i momenti e le partite secche, altro che i sgsgsioisti, lui si che sente l’approssimarsi degli eventi, ci ha l’occhio clinico come co ‘avalli, ricordo alle frementi pon pon queste statistiche:
Finali vinte 7
Finali perse 8 (delle quali 5 con napule lazio inda e milan di questi anni in cui in campionato la juve ha fatto piazza pulita). Mai ha vinto una finale da sfavorito.
Ah, leggo che tra queste ha perso pure un playoff in serie C. Uno specialista di partite secche, insomma.
Scritto da Alex drastico il 8 giugno 2023 alle ore 13:58
Beh, però bisogna dire che il minestraro ricottato ha fatto progressi: al posto di “aspettare i supplementari sul 3-0 al Bernabeu contro il Real” siamo passati ad evitare un passivo peggiore ad Haifa ( ooops…volevo dire “ a Maccabi” cit.minestrara) dove sotto 2-0 al 42’ del primo tempo abbiamo retto l’assalto degli irresistibili israeliani mantenendo il passivo sullo 0-2…questo ci ha consentito di non soccombere nella differenza goal negli scontri diretti e di qualificarci gloriosamente terzi, con ben 3 punti in 6 partite, per differenza goal complessiva usufruendo di un piccolissimo aiuto da parte del Benfica che , su quello stesso campo, l’ultima giornata ne stampò 6 ( a 1…) , accedendo così alla Carpazi dove è finita come sappiamo…in fondo “abbiamo giocato 2 semifinali “ come dice il ricottato…da leccarsi i baffi, non c’è che dire
Quanto ai Violamerde, Italiano riesce a non starmi antipatico ,oltre che li fa giocare bene mi sa che è veramente gobbo cone noi…
Comunque sto stragodendo senza sosta per le due finali .
Unico problema è questa maledetta finale di sabato.