Per dirla con il Fantozzi della Corazzata Potemkin, questo tavolo della pace ha tutta l’aria di essere una «boiata pazzesca». Gianni Petrucci, il padrone di casa, non sa chi invitare anche se finge di saperlo. Il menù prevede un fritto misto di Calciopoli in salsa esotica e ipocrita. Da un lato, il buffet delle associazioni a delinquere finalizzate alla frode sportiva (Antonio Giraudo, Luciano Moggi, cioè la Juventus Football Club); dall’altro, la relazione Palazzi che, senza prescrizione, avrebbe contemplato l’accusa di illecito sportivo per l’Inter di Massimo Moratti e Giacinto Facchetti. In mezzo, i risarcimenti richiesti in sede civile da Andrea Agnelli dopo la sentenza di primo grado di Napoli (Moggi colpevole, Juventus no: un triplo carpiato) e lo scudetto 2006, che Guido Rossi regalò all’Inter e l’incompetenza delle istituzioni federali, piaccia o non piaccia, vada o non vada in prescrizione l’etica, ma forse era l’edera, all’Inter ha lasciato.
Singolare l’ultima uscita di Moratti. A chi gli domandava se avesse pensato di rinunciare alla prescrizione, ha spiegato che al quesito aveva già risposto la procura napoletana, con l’assoluta irrilevanza penale delle «nostre telefonate». Proprio per questo, nei panni di Moratti, avrei rinunciato alla prescrizione e accettato il processo (sportivo): per rispetto di Giacinto e dell’Inter tutta. Cosa avrei mai dovuto temere da banali colloqui o ingenui pissi-pissi? Appunto. A meno che proprio banali o ingenui non fossero.
Quattordici dicembre: il sommergibilista Petrucci a capotavola, poi PilatoAbete e CainoAgnelli, monsignor Moratti, Cappuccetto Della Valle, Galliani senza preservativo (Meani). Sempre che, in extremis, qualcuno non oscarwildeggi: desolato non poter onorare vostro invito per impegno preso successivamente. E prenoti un ristorante più serio.
Scritto da Lex Luthor il 3 dicembre 2011 alle ore 13:04 ….Lex capisco, ma io ho appena finito di dire che spero vada via…poi non so con chi cambiarlo forse marino, ma è considerato troppo vicino a Moggi ed Elkann non penso voglia saperne
L’Inter non era mai uscita dalla crisi, era una barzelletta dei media per vendere, solo per puro caso aveva vinto qualche partita, e infatti fanno ridere i titoli odierni che parlano di “ricascamento” nella crisi
E a quanto pare ci sarebbe da revisionare secondo il Beck pure il periodo 80-82 per lo scandalo scommesse….Buona domenica…
A bilbao77: Sto ancora metabolizzando il pesantissimo commento preventivo del Beck sul revisionismo assoluto 1994-2006. Masochismo allo stato puro, per ora!
Filu’-filu-filu’-fila’ Chi?
Sig. Beck, le confesso che sono moderatamente deluso (non che la cosa Le possa amareggiare l’esistenza) dalla sua affermazione a proposito di una riscrittura degli anni 1994-2006, in caso di condanna definitiva di Moggi. Mi verrebbe da dire che siamo alla barbarie ed all’ammainamento dei diritti individuali. Tralascio il fatto che a Napoli si siano condannate in primo grado persone sulla base di indizi non confermati, o meglio spesso smentiti, nel dibattimento, ma certo che con tutte le cose che vanno male in Italia, ci mancherebbe che la giustizia facesse eccezione. La Juve in C e le altre in B? E per cosa di grazia? Per non aver intessuto rapporti diretti con arbitri o forse per non aver richiesto palesemente arbitri, guardalinee e tratti di favore come fatto dalle milanesi? Ma quello che dice Lei mi pare di una prevenzione diabolica, oltre che incomprensibile. Vorrei ricordare che la Juventus ha giá pagato con la sottrazione truffaldina di uno scudetto (2005-06) MAI oggetto d’indagini, in una stagione in cui i designatori erano cambiati. Come diversi erano quelli degli anni precedenti quando la Juventus impartiva lezioni di calcio in Europa e disputava 4 finali di maledette Coppe dei Campioni, mentre si assisteva allo spettacolo osceno di passaporti falsi, decreti spalmadebiti a favore dei soliti ignobili ed a carico dei contribuenti felici, nonché artifizi contabili per abbellire bilanci giá disastrati ed altre prodezze di quel genere. Glielo dico sinceramente, discorsi come il suo li posso FORSE accettare in un bar di periferia o dal barbiere, ma sentirli dire da lei (ecco, le tolgo la L maiuscola come farebbe un’agenzia di rating) mi fanno inorridire e mi riempiono di cattivi pensieri, Sembra la solita macchina del fango, tanto cara ad una larghissima fetta del giornalismo italiano sportivo e non. Speriamo solo che non sia una Fiat.
Sig.Beccantini, in un precedente post aveva detto di non sottovalutare l’Inter, la pensavo anch’io così, adesso, però, non più
Gentile Anna, è un periodo che non azzecco un pronostico neanche a comprare l’evento, per cui sul tavolo della pace non mi sbilancio, anche se penso che non ne uscirà nulla (ma pure questo, sotto sotto, è un pronostico).
Gentile Anna, è un periodo che non azzecco un pronostico neanche a comprare l’evento, per cui sul tavolo della pace non mi sbilancio, anche se penso che non ne uscirà nulla (ma pure questo, sotto sotto, è un pronostico).
Gentile Martinello, ho letto anch’io l’uscita di Conte. Le giro pari pari quello che ho scritto in risposta a un altro paziente, in un’altra sezione: “La differenza tra il Milan e la Juventus è presto detta. Almeno secondo me. Prendiamo due primi tempi. Primo tempo di Milan-Chievo: il risultato del campo (4-0) coincide perfettamente con il numero delle occasioni prodotte. Primo tempo di Juventus-Fiorentina: il risultato del campo (1-0) NON coincide assolutamente con il numero delle occasioni prodotte. La facilità del Milan, la sofferenza, a volte bella, della Juventus. In mezzo, Ibrahimovic: e nessun altro”.
Gentile Martinello, ho letto anch’io l’uscita di Conte. Le giro pari pari quello che ho scritto in risposta a un altro paziente, in un’altra sezione: “La differenza tra il Milan e la Juventus è presto detta. Almeno secondo me. Prendiamo due primi tempi. Primo tempo di Milan-Chievo: il risultato del campo (4-0) coincide perfettamente con il numero delle occasioni prodotte. Primo tempo di Juventus-Fiorentina: il risultato del campo (1-0) NON coincide assolutamente con il numero delle occasioni prodotte. La facilità del Milan, la sofferenza, a volte bella, della Juventus. In mezzo, Ibrahimovic: e nessun altro”.