Fuori dall’Europa dal 9 dicembre, e dalla Coppa Italia da martedì scorso, l’Inter di Conte si issa in cima al campionato. E’ la prima volta. Ha regolato la Lazio per 3-1 dopo che, per 2-0, lo Spezia aveva surclassato il Milan. E domenica c’è il derby. Tempi duri per gli sventolatori del possesso palla. Madama a Napoli, la Lazio al Meazza. Conte non è più l’esploratore spaziale del primo anno chez Agnelli, quando per entrambi sembrava sempre san Valentino. Ha lasciato che la fanteria leggera di Inzaghino venisse avanti, opponendo l’elmetto di Skriniar all’uncinetto di Lui Alberto e le altre sartine. Ha liberato i muscoli di Lukaku, due gol e un assist. L’uomo-squadra, oggi, più decisivo. Palla a lui, palla in banca. Non sempre. Spesso. Sedici reti, come Cristiano.
Veniva, la Lazio, da sei vittorie. L’Inter non ha sfondato, questa volta, dalla parte di Hakimi. Dall’altra parte: rigore su Lau-Toro, trasformato da Lukaku, al culmine di un’azione alla mano, e bisturi del belga armato da un passaggio carambolato di Brozovic. In entrambi i casi, difesa dormiente o comunque distratta.
La fine era nota. Delle Aquile lotitiane ricordo un destro di Immobile, murato da Handanovic e una fitta ragnatela di tocchi e ritocchi che non hanno mai sabotato il disegno tattico dei rivali. Anzi: appena potevano, Brozovic, Barella ed Eriksen sbirciavano la prateria e invitavano Lukaku e Lau-Toro all’uno contro uno.
Elementare, Watson. In Italia l’attesa paga più che all’estero, e proprio l’Inter ne sa qualcosa. Sono mancati, alla Lazio, i tenori, tutti: Immobile, Luis Alberto, Milinkovic-Savic. E Lazzari ha trovato in Perisic pane per le sue volate. Morale: l’Inter è stata verticale; la Lazio, orizzontale. Dalla ripresa, se si escludono l’effimero rattoppo di Escalante e la sgommata con cui Luka ha demolito Parolo e spalancato la porta a Martinez, è uscito solo fumo. L’arrosto era già stato servito.
Domani spero in una grande partita del Benta
Scritto da MLD il 16 febbraio 2021 alle ore 16:31
Ahahahahahahahahahahahahahah
Nonche’ vincera’ le prosssime otto in campionato
Ezio, la Juve vincera’ a mani basse ad Oporto.
Doppietta di cr7 e gol di Kulu.
Risulatato finale 2-3
un centrocampo non eccezionale ma buono, un grande attacco, il miglior giovane italiano insieme a Barella…
Scritto da Causio il 16 febbraio 2021 alle ore 16:35
Se l’altro miglior giovane e’ quello che penso io, abbiamo vedute calcistiche al netto del tifo abbastanza differenti, Causio
comunque farei una proposta ai colleghi Gobbi
siccome prima di Juve – violacei, mi ero lasciato andare ad incaute ottimistiche previsioni di avvicinamento alla vetta e sappiamo come è andata
siccome ho riletto cose simili prima di Napoli
proporrei che, chiunque, nel futuro più o meno prossimo, fosse mosso da ulteriori slanci di ottimismo li tenesse per sè evitando di esternarle…
un pò di scaramanzia, hai visto mai?
Poi tutti sti discorsi di distacco colmabile, incolmabile forse si forse no.
Si che di campionati ne avete visti tanti.
Nel 2002 la juve aveva mi pare cinque punti di distacco a 4 dalla fine.
Nel 2000 ne aveva 11 di vantaggio a tre quarti di campionato.
Il problema non sono i punti. Il problema è la fragilità mentale di questa squadra e, purtroppo, la scarsa presa che ha l’allenatore. Io non sono un mazzonista o un contista che vuole telecomandare i giocatori (con le conseguenze del caso) e che urla come un ossesso, però quando la vedo non posso non avere la sensazione che una volta messa in campo la squadra sia come una barca a vela affidata all’equipaggio con il comandante silente e preda degli eventi. Se ha scelto il bordo giusto e cazzato bene le vele bene, se no non c’è più modo di cambiare rotta perchè al più c’è l’intervallo.
Su, sveglia pure lui. e dai e dai l’ascendente, costruito con anni di lavoro, si perde pure.
Scritto da Causio il 16 febbraio 2021 alle ore 16:35
Secondo me, poi può piacere o meno, non si può dire (non che tu lo dica, ma si sente in giro) che pirlo non abbia un gioco in testa. Per me è piutttosto chiaro, niente di esoterico, eh? queste cose si sono sempre viste. Andando distante, a parte l’atteggiamento, come disposizione della squadra in campo nei 70 e pure 80 tutte le squadre giocavano con tre difensori e uno che stava largo da una parte, e con un attaccante che faceva lo stesso, ma più sbilanciato offensivamente dall’altra parte (il 3 e il 7, per capirci). Tant’è che per chi è cresciuto in quegli anni 3 voleva dire un terzino con compiti soprattutto di spinta, e 7 un’ala (esterno d’attaco) con compiti di raccordo. Alex sandro e Chiesa, oppure cuadrello e chiesa, a fasce invertite.
Nulla di nuovo, altro che farci le tesi.
La differenza la fa l’atteggiamento, la disposizione alla corsa e allo smarcamento, la pressione sulla difesa di tutti, la squadra corta. E i due centrali di difesa che schiaccino in avanti gli attaccanti e accettino l’uno contro uno (con i rischi del caso).
Detto questo, e in particolare che non stiamo parlando di idee per le quali a pirlo debba fumare il cervello, la cosa più preoccupante, e che a me pare chiara, che questo atteggiamento dipenda poco dall’allenatore e che questi abbia una presa scarsa sui giocatori. Spero tanto, anzi sarò felice di sbagliarmi.
A meno di non volere accettare che la marmellata vista nel primo tempo di napoli sia una volonta dell’allenatore trasmessa ai giocatori, per “imbrigliare” maksmovic, mario rui, bakayoko e osimehn, che immagino siano temutissimi in tutto il mondo.
Una squadra, e un allenatore, consci di loro stessi doveva chiudere la partita con QUEL napoli in 45 minuti. Invece abbiamo visto girare il minestrone, che acciuga avrà provato un sacco di nostalgia. Lagnarsi del rigore è stata la goccia.
Dino Zoff & Depasquale:
Pirlo e conte sono non confrontabili, così come lo sono in questo momento le situazioni delle due squadre:
a Conte si perdona tutto, anche un gioco catenacciaro, se porta la scudetto a Milano dopo 9 anni bianconeri,
quindi Ok è fuori dalla CL, è fuori dalla CI ma è primo in campionato con l’occasione di scavare un solco bello ampio con la seconda in classifica.
Pirlo viene da neofita alla guida di una portaerei in cui vincere non basta più, in cui si è fatto fuori Allegri perchè faceva un calcio tutto pratico e poco estetico, in cui non si è voluto(anche per colpe sue) avere la benchè minima pazienza con Sarri; Pirlo ha a disposizione CR7, il miglior giocatore del mondo (o giù di lì), ha a disposizione difensori forti, un centrocampo non eccezionale ma buono, un grande attacco, il miglior giovane italiano insieme a Barella…
E soprattutto dopo sei mesi non ha trovato un assetto tattico, una formazione base, un minimo di gioco.
Poi che le colpe siano più di chi lo ha messo lì che di Pirlo posso anche essere d’accordo, ma lui, in questo momento, non si sta dimostrando all’altezza del compito, anzi!
Domani spero in una grande partita del Benta e magari anche di Rabiot, se ci vuole concedere questo sforzo, sarebbe importante avere buone risposte dai centrocampisti in questa emergenza. Io, se sta bene, farei giocare anche McKennie.
Nonostante le assenze, per domani mi aspetto una gara affrontata bene.
CR7 sarà doppiamente stimolato, dalla coppa e dai tifosi del Porto.
Chiesa dall’inizio a destra potrà fare molto bene.
Danilo e A.Sandro faranno la partita dell’ex.
Ma l’importante è che arrivino le notizie attese dall’aruspice di Cittadella…