Si sapeva che la Juventus fosse in riserva. Si era fatta imprigionare dal Napoli e aveva sofferto persino l’Inter in dieci. Non si sapeva, viceversa, che Buffon e Allegri le avrebbero tolto anche quella poca benzina che aveva. Buffon, con un erroraccio che propiziava il rigore di Rugani su Crisetig, poi trasformato da Verdi (a proposito: nemmeno 3’20″ di Var sono riusciti a cambiare il giallo in rosso, come Irrati avrebbe dovuto, Irrati dopo Orsato; fuoco alle polveri). Allegri, «arrestando» Douglas Costa per un tempo.
In Italia, con la Signora, gli dei sono meno schizzinosi che in Europa. E allora: dall’autogol di Skriniar su cross di Cuadrado all’autorete di De Maio su cross di Cuadrado. Dopodiché, Douglas Costa. Le sue sgommate, le sue scintille, le sue rabone. L’hombre del partido, come già contro la Sampdoria. Assist a Khedira, la cui spintarella a Keita pareggia quella-da-rigore-più-rosso di Keita a Cuadrado in avvio di ripresa. Assist a Dybala. Sul secondo gol, va registrata la complicità di Mirante, fin lì – con Verdi – uno dei migliori.
Il Bologna di Donadoni ha fatto la sua partita e, sull’uno pari, aveva addirittura colpito un palo con Kraft. Non c’era la Juventus, in campo. C’era una squadra che credeva di esserlo. Gli avversari, tosti, non ci sono cascati. Fino, almeno, alla staffetta tra Matuidi, pasticcione, e Douglas Costa, letale. Vi raccomando la formazione di Allegri: Asamoah centrale di sinistra, Alex Sandro ala, Barzagli nel cuore del fortino: un biglietto della lotteria.
Marchisio ha acceso piccoli falò, Higuain pensa al Mondiale, al lavoro sporco che, per essere titolare, dovrà dedicare a Messi e allora accetta di vivere di briciole. Dybala, lui, giochicchiava tra le linee, senza arte né parte. Il gol è stato un attimo: bello, ma isolato. Che è poi il riassunto del Dybala attuale.
Ho nostalgia di un calcio nel quale i giornalisti competenti erano tali e non si travestivano da primari (anti)juventini. Non ci provi con me Beck.
No BECK. CERCARE DI TRATTENERE non è contemplato. O si trattiene o no!!!
Gentile Riccardo Ric, noto che ha nostalgia di certi tempi, complimenti.
Gentile Bilbao, paragonavo la chiara occasione da gol, al di là della tranvata/manata. C’è la signora incinta di otto mesi e la signora incinta di quattro.
Gentile Riccardo Ric, grazie per il contributo: “in tutte le altre circostanze (ad esempio, trattenere, spingere, tirare, mancanza di possibilità di giocare il pallone, eccetera), il calciatore colpevole dovrà essere espulso”. Oggettivamente, Rugani proprio questo ha fatto, ha cercato di trattenere, spingere l’avversario.
@bilbao77 : per la legge dei grandi numeri (e delle finali perse)…..Però rimango dell’idea che è meglio giocarla e perderla che non giocarla. Certo il rischio di arrivarci sptemutissimi ci sarebbe stato.
Minchia! Paragonare la tranvata che Skriniar tira ad Higuain fuori area, con il palpeggiamento di Rugani a Crisetig in area…è come quando si diceva di Santon che sarebbe stato il nuovo Maldini.
Ma infatti l’ammonizione per simulazione sarebbe stata la decisione corretta.
se un calciatore, all’interno della propria area di rigore, commette infrazione contro un avversario, al quale si nega un’evidente opportunità di segnare una rete e l’arbitro assegna un calcio di rigore, il calciatore dovrà essere ammonito se l’infrazione deriva da un tentativo di giocare il pallone; in tutte le altre circostanze (ad esempio, trattenere, spingere, tirare, mancanza di possibilità di giocare il pallone, eccetera), il calciatore colpevole dovrà essere espulso
Gentile Lex, ai bei tempi della Triade (citazione) il signor Crisetig si beccava un bel giallo per simulazione…
Scritto da Roberto Beccantini il 5 maggio 2018 alle ore 23:58
No Beck, se mi scrive questo non la seguo più. Oppure sono un paziente incurabile.