Di ritorno al bordello avìto, riecco i soliti clienti. Non più gli Olympiacos di robertiani riflessi (timeo danaos et dona ferentes), ma i Palermo che si rannicchiano e non centrano la porta, anche se quel Dybala è «muy» interessante. Veniva dal pareggio col Sassuolo e la sconfitta di Atene, la Juventus. Ha portato a 23 le vittorie consecutive in casa, e a 3 i punti sulla Roma, bloccata sabato, sullo 0-0, da una Sampdoria che, come l’Atletico di Simeone, fa giocar male gli avversari. Fatte le debite proporzioni, naturalmente.
Non ho capito, di Allegri, la mossa di Pereyra vice Lichtsteiner e il ritardo dell’impiego di Giovinco. Sono le sue partite, queste: e gli sono bastati pochi spiccioli per confermarlo. La Juventus è stata lenta, macchinosa, pasticciona. Il calcio, per fortuna, non è una scienza, e così non appena la squadra di Iachini ha alzato la cresta, Tevez e Vidal si sono inventati uno dei rari contropiede che la Signora può permettersi sul suo divano.
Tracce di cross alti, finalmente. Si è sbloccato Llorente, e pure questa è una notizia; anzi, «la» notizia. Sulla traiettoria del colpo di testa, c’era Tevez in fuorigioco punibile, visto come ha allungato la zampa verso Sorrentino. «Abbiamo dominato, ma sono coccole che poi scontiamo in Europa, là dove capitano pure ai nostri rivali», mi ha scritto un paziente juventino.
La «convalescenza» di Pirlo continua. In compenso, ho colto segni di ripresa in Asamoah e Vidal. Gira e rigira, il successo non cancella quel senso di ninna-nanna che il possesso palla suggerito dal mister (immagino) trasmette al quadro, alla cornice e ai turisti tutti.
Non c’è molto da aggiungere. Il livello e i ritmi del nostro campionato scoraggiano i voli pindarici. E, soprattutto, certi paragoni con i classici delle altre librerie. Si rischia la querela.
2002/2003 stagione della finale di Manchester, nel secondo girone qualificati per il rotto della cuffia con goal di Tudor a tempo scaduto, contro il Deportivo. Contro il Mu perdemmo due partite su due, beccando un sonoro 0-3 in casa. Al calcio non si applica la proprietà transitiva.
le juve di oggi non è e non può essere adeguata a un ristorante da 100 euro (basta vedere il clasico di sabato sera) ma nemmeno quella stamberga che ci vogliono far credere: nessun italiano pensa di giocare alla pari con il bayern (eccetto garcia) ma non si può pensare che non ci facciano entrare nemmeno in un kebab!
Conte deve spiegare come ha fatto a uscire contro i turchi e a non andare in finale di CL ma la stessa cosa la dovrà fare allegri se martedì prossimo non battiamo i graci.
la realtà è che la doppia sconfitta col Bayern, invece di essere registrata come una resa contro la più forte squadra presente in coppa in quel momento e nel suo momento migliore……… (“quel” Bayern non si rivide con Guardiola) fu spacciata in termini assoluti, prima di tutti dal nostro allenatore, come la cartina di tornasole tra “noi” e “loro” …………. (dove per loro intendesi l’Europa)……..
e da qui sono nati i successivi problemi… invece di cercare soluzioni di gioco e di preparazione per aumentare il proprio grado di competitività ……….. (vedi Atletico, vedo Dortmind…..) si è tirata fuori la puttanata dei 10 euri………………
Salvadore, non fu Nedved ma Emerson………….
Bit, due anni fa, non secoli, passammo il girone come primi, e arrivammo ai quarti imbattuti con uno score di 5 vittorie consecutive……………….
l’anno scorso, dopo aver fatto ridere nel girone (una sola vittoria in casa coi danesi) di CL arrivammo comunque ad un goal dalla finale di EL………..
non confondiamo risultati, con i valori………………
Lex: me le son perse. Cos’ha detto Marotta?
Scritto da Salvadore il 27 ottobre 2014 alle ore 13:11
Olympiakos-Rosemborg 2-2 gol finale al 91° di Djordjevic che ci consentì di passare il turno come una delle due migliori seconde a scapito proprio dei norvegesi., giacchè il nostro girone lo aveva vinto il MU.
Io non dico che la Juventus non potrebbe vincere la CL. Il calcio è episodico e quindi può accadere tutto e il contrario di tutto. Però una società che deve fare delle previsioni fra l’altro in un certo senso vincolanti dal punto di vista economico non può non mantenere un profilo basso al quale adeguare le prospettive. E purtroppo oggi come oggi persino i campioni d’Inghilterra stanno correndo il rischio di non superare il girone a quattro. E allora di cosa stiamo a discutere? Vogliamo forse mettere alla gogna la dirigenza della Juventus e il suo allenatore perchè obiettivamente non hanno fatto una squadra in grado di sbaragliare la concorrenza e di vincere a mani basse la CL? Suvvia, ragazzuoli, un po’ di realismo e cerchiamo di non essere ridicoli con certe manie di grandezza. Ed è inutile che poi si mistifichi l’unica cosa appagante, cioè la vittoria, con la speranza di fare almeno bella figura. Quando si perde diventiamo tutti dei Gino Bartali: l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare.
Intanto Genoa-Juve l’ anno affidata allo stesso fischietto che ha arbitrato 7 mesi fa, Mazzoleni, quello che oltre ad annullare un gol regolarissimo di Osvaldo, ha consentito il gioco al limite e anche oltre del Genoa. Prepariamoci, vincere sarà durissima.
Bit
Nn é questione di scegliere ma di tracciare delle priorita in base alla potenza di fuoco a disposizione si. E onestamente a me sta bene. Alcuni paventavano l’ipotesi semifinale e secondo posto in campionato come esempio. A me nn darebbe la minima soddisfazione sinceramente.
Hector,
quello che hai scritto lo avevo già detto stamattina e sono rimasto un pò deluso dal nostro Primario che invece affermava il contrario e da quello se n’ era uscito con i soliti e noiosi discorsi sulle scorte.