Si gioca ogni tre giorni, la Fiorentina incombe e, subito dopo, tutti a Parigi. Mancavano fior di titolari e Paredes era (ancora) in tribuna. Non solo: una Viola piatta e faticosa (con la testa già a Madama?) ha perso a Udine, il «Sarri ball» si è impantanato nelle paludi doriane, il Napoli ha pareggiato in casa con il Lecce, il Milan (martedì) al Mapei con il Sassuolo: il fenomeno è generale.
Accontentarsi del risultato, altro non resta. E dei gol, soprattutto. Il primo, troppo presto: ancora di Vlahovic, ancora su punizione. Due su due alla Stephen Curry, tra Roma e Spezia, dopo anni e anni di carestia balistica. Il secondo, alla fine, di Milik: in girata, da centravanti qual è, su invito di Miretti, imposto all’allenatore, come Gatti (in gamba), dall’allenatore.
In mezzo, fischi e flebo di oppio. Cuadrado in versione «cuore con la q»; centrocampo arido; incursione delle mezzali, rare; tiri in porta, zero; Kean a sinistra, un imbuto; la paperella e l’infortunio di Szczesny. Allegri predicava «halma»; Gotti, che ha studiato con Sarri a Londra, spingeva lo Spezia – privo del faro, Ekdal, e di Verde, la spada più affilata – a uscire dal gesso psicologico, a osare. Non ricordo occasioni, ma periodi in cui Madama dormicchiava al limite delle proprie tende, sì.
Gatti è uno stopper che ne ha affiancato un altro, Bremer. Due, dunque. Più attenti a ostruire che non a costruire, come viceversa esige il calcio moderno. Tra i cambi, Max si è giocato Di Maria e Kostic. Al di là del senza voto a Perin, il problema numero uno rimane la rampa di lancio. Là dove si dovrebbe pensare rapido, toccare veloce e, attraverso gli smarcamenti, suggerire i passaggi. In profondità , possibilmente. Miretti, ecco.
Vlahovic ci ha provato anche di testa (che riflessi, Dragowski), solo contro tutti. E da fermo, per ora, il più bravo.
Sulla prestazione corale di squadra inutile esprimersi se bestemmiando nella maniera peggiore.
Lo schifo senza fine è alla portata di comprensione persino per un lovre qualunque.
Al netto che fisicamente mi pare una squadra allenata poco e male devo dire che non sono mai stato un estimatore di paredes,per me un medianaccio con poche idee e lentezza d’esecuzione e quel che ho visto nei primi 45min non mi fa cambiare idea.
Sul rilancio del loro gol c’è un campanile che rimbalza in mezzo al campo e uno dei ns fa una mezza Veronica da frocio per agganciarla,non ci riesce e loro ripartono fino al gol
Quel tipo di situazione va gestita con un’entrata decisa palla-gambe.credo fosse di Maria la checca in quel momento,il quale,assist a texas a parte,ha camminato tutto il tempo saltellando appena qualcuno gli ringhiava sulle caviglie.
Loro sono una squadraccia mediocre con giocatori impresentabili ma ben disposti in campo e con mentalità che li porta a giocare a calcio in maniera coesa ed organizzata.
da appassionato invece è deprimente.
loro giocano col coltello tra i denti, noi col braccino
e comunque questi rigorini a ns. favore non l idanno mai
e in ogni caso, finchè c’è il Ricotta, la brodaglia è questa, prendere o guardare il tennis
Eh ma il Cialtrone comanda il gioco lasciando la palla agli altri. Rivoluzionario.
boh, da tifoso per me è umiliante vedere ‘sta roba.
Bisogna migliora’ igggioo senza palla,quello con la palla vabbane osi’. Palleggiare palleggiare sinoacche ‘si trova ibbuo. E se non si trova pazianza.
magari pensa davvero di aver “comandato” la partita senza palla…
La cosa assurda è che non imparano un cazzo dalle partite precedenti…sempre lo stesso schema balengo…:partono a 1000 (si…diciamo così…più o meno, dà i…), segnano e poi dormono, prendono il pari (se va bene) e si svegliano gli ultimi 5 min giocando alla spera in Dio…anche le scimmie imparano prima e meglio, dalle sperienze pregresse…questo(i), macchè…mah…
Anche con pogba e iniesta non cambiava nulla. Locatelli e tex inesistenti a centrocampo. Kostic ha il controllo di palla in uscita di douglas costa. Chi l’ha detto?
È come uno che compra una KTM preparata per fare la Parigi Dakar e poi va solo al bar (ovosodo) pefffallla vedé aiiamisci.