Diario mondiale, settima puntata.
** Giappone-Costa Rica 0-1. I nippo devono aver ragionato così: «noi» abbiamo battuto la grande Germania, «loro» ne hanno presi sette dalla Spagna; ergo, sarà una passeggiata. Non proprio. Attacchi svogliati, possesso nebbioso. Ha vinto, Costa Rica, con il primo tiro in porta (del Mondiale, non della partita). Il primo e per ora unico. La firma è di Keysher Fuller, difensore dell’Herediano. Un monumento al milite ignoto.
** Belgio-Marocco 0-2. Un’altra sorpresona. Con il Canada, i diavoli vinsero senza meritarlo. Questa volta meritavano di perdere e hanno perso. Terzi in Russia, svagati e ampollosi in Qatar. Tutti, da De Bruyne a Courtois, formidabile al debutto ma pollo sulla punizione laterale del sampdoriano Sabiri. Qualcosina l’ha portata Mertens. Non De Ketelaere, non Lukaku, schierato (o rischiato?) visto che nessuno, nemmeno Martinez dalla panca, riusciva a scuotere lo sciame di ombre vaganti per il campo. In compenso, chapeau al Marocco e al suo timoniere, Regragui. Se la rete rompighiaccio non appartiene al manuale del calcio, sul raddoppio di Aboukhlal gustatevi il movimento e il tocco di Ziyech (di destro, addirittura). Da una parte, il Marocco: uomini di ferro su navi di legno; dall’altra, il Belgio: uomini di legno su navi di ferro. Coma ha scritto Giancarlo Dotto, «la vita non è giusta, ma qualche volta si diverte ad esserlo».
** Croazia-Canada 4-1. Al pronti-via, lo studente sembrava il professore. Gol-lampo di Alphonso Davies (un babà, fra parentesi), ritmo, proprietà tecnica e, ai fianchi, due frecce: Buchanan più il Davies di cui sopra. Mezz’ora, e il professore è tornato in cattedra. Una scrollatina alla lavagna e via con la scienza di una scuola con pochi eguali: Kramaric, Livaja, ancora Kramaric e, nel finale, il supplente Majer. Dietro le citazioni dotte, la regia di Kovacic, Brozovic, Modric e Perisic. Ha prevalso il «merito», toh. La Davis al Canada, Davies a casa: c’est la vie.
** Spagna-Germania 1-1. Due partite in una. La prima, noiosa. La traversa di Olmo, complici i guanti di Neuer, un paio di tuffi di Unai Simon ma, in generale, la classica nebbia che confonde chi gioca a memoria (le furiette di Lus Enrique) con chi gioca a braccio. Poi sono entrati i centravanti. Poi è entrato Sané. Ed è cominciata la seconda: da film western. Ha segnato Morata, su cross radente di Jordi Alba. Ha pareggiato Fullkrug, un traliccio sbucato in appoggio a Musiala, non meno prezioso di Pedri. Occhio, però, a Sané. Infortunato, era finito ai margini. Si è mangiato il sorpasso, così come Asensio aveva sciupato il 2-0, ma ha agitato attacchi stagnanti E’ il jolly che rimane a Flick per forzare il destino. Il tiki-taka ha lasciato il 35% ai tedeschi. Eppure è finita pari, sento già blaterare.
Albareto
Albareto!
Alvarito! Pure bello
Altro che tuffaro
Bella però la maglia teutonica
Socrate de noatri, torna di stretta attualità la domanda che, mirabilmente, ti fece Dindondan: Cosa cazzo vuoi? Piuttosto, vai a leccare le ferite agli psicopatici, saresti più utile così, che da difensore d’ufficio.
#staiserenosocrate
Guitto, la lezioncina era per te, così da rilevare il tuo teatro dell’assurdo.
Ma capisco che con una tale carenza di logica sia difficile rendersene conto.
Beh, insomma il fuorigioco di Rudiger era abbastanza netto, non certo rilevato al “microscopio”
Gol di Rudiger annullato: regole rispettate. gol line technology. Ma che sport è?
Sulla carta è così, gentile Robertson.
Scritto da Roberto Beccantini il 27 novembre 2022 alle ore 19:59
Robertson ( ? )…Primario, mi capita spesso di concordare con quanto scrive Robertson ma, a scanso di equivoci presso altri pazienti, ASSICURO che io e Robertson siamo 2 persone diverse che corrispondono a 2 nick diversi…ciò che senz’altro risulta presso l’ufficio “Anagrafe” della Clinica …comunque si vede che la Germania sta giocando “libera” dall’obbligo e dall’angoscia di dover vincere ad ogni costo