Buona Pasqua a tutti voi, gentilissimi Pazienti. Vicini e lontani, di qualsiasi fede, aggressivi o concilianti. In questo periodo di lunga e travagliata prigionia, sappiate che la Clinica continuerà a rimanere aperta 24 ore su 24. Affinché nessuno di voi si senta isolato. Questa piccola struttura nacque nel novembre del 2011 e chi la governa in nome e per conto del popolo non ha mai chiesto documenti, tessere o patenti prima di offrire le cure del caso, le terapie condivise o suggerite e solo raramente imposte. Se alzare bandiera bianca è segno di resa, sventolare il camice bianco, come da nove anni sta facendo tutto lo staff, è diventato simbolo di guerra (all’epidemia).
Mai ci sentirete dire «Se non hanno più passamontagna, che usino i foulard». Qui nessuno rimpiange Maria Antonietta, la femme fatale alla quale attribuirono la famigerata frase: «Se non hanno più pane, che mangino brioches». Qui, nel nostro piccolo, si cerca di garantirvi una degenza serena, al prezzo degli inevitabili eccessi che ogni nosocomio, suo malgrado, è costretto a tollerare, subire o infliggere.
La provocazione ha sempre incarnato il distintivo trascinante e dirimente della Clinica che intitolai a Cristiano Poster. Mia, nei vostri confronti; vostra, nei miei. Ma adesso non è il momento di abbuffarsi di Var, anche se l’ultima circolare dell’International Boar(dell) disegna fasi 2 e fasi 3 molto divertenti. Da un mese abbondante abbiamo trasformato gli arresti domiciliari in battiti resistenziali. Per la cronaca, e per la storia, sono fiero di poter dire che questo suggestivo laboratorio – grazie a voi e al vostro eclettismo epistolare – non ha mai tirato il virus al suo mulino. Il confronto è adrenalina; il consenso, oppio. Evviva l’adrenalina.
Barricati, ma non abbandonati. Sempre e comunque. E sappiate, come cantano ad Anfield, che non sarete mai soli. Buona Pasqua.
Però considerando che non hanno fatto lockdown i casi in Svezia sono pochissimi.
Tra l’altro, i furbissimi svedesi che ovviamente sono molto piu’ smart degli altri, ora riconoscono che “qualcosa non é andato per il verso giusto”.
Hanno un tasso di mortalità di circa il 10%, incomparabile con gli sciocchi vicini norvegesi e finlandesi, che hanno optato per il confinamento equiparandosi cosi’ agli inferiori popoli latini. Non contenti, stanno andando oltre annunciando che i cittadini oltre gli 80 anni che dovessero essere contagiati non verranno ricoverati in intensiva, perché non hanno abbastanza posti, e la stessa sorte potrebbe toccare agli over-70 con altre patologie. E questo sarebbe il Paese del welfare, dove tutti pagano un sacco di tasse ma poi hanno servizi che funzionano?? E io che da sempre ho il rimpianto di non aver fatto un anno o due da expat in Scandinavia… beh magari da giovane va bene, é pieno di gnocca, ma alle soglie della pensione conviene trasferirsi piu’ a Sud.
In Lombardia sono sicuramente stati fatti molti errori, ma ricordiamoci sempre che é il primo posto in Europa a essere investito dall’epidemia. Fosse stata, che ne so, la Baviera o l’Olanda, magari ne avremmo tratto insegnamento e racconteremmo un’altra storia. Certo é che non tutti gli amministratori bravi (?) in tempi di pace si dimostrano altrettanto bravi in tempi di guerra. La gestione di una crisi non é una cosa che si improvvisa, o meglio una parte di improvvisazione c’é sempre ma si cerca di minimizzarla con la preparazione. Test live, corsi di gestione crisi, simulazioni… purtroppo ovunque questo genere di attività viene trascurato perché si preferisce dirottare tempo e risorse, spesso già scarsi, sulla produttività, qualunque sia il settore. Se questa crisi servisse a far crescere il sense of urgency e a far comprendere quanto importante sia investire nella preparazione delle emergenze, magari quanto é successo ci permetterà di affrontare meglio la prossima.
Certamente una brutta figura da cialtroni quella delle istituzioni in Lombardia per la gestione dell’emergenza. Errori prima, errori durante, si spera molto meglio nel post per la riapertura graduale delle varie attività ma ho dubbi.
Si dai indifendibili. 600 euro sono davvero ridicole in proporzione a quello che un autonomo sta perdendo per via di questa emergenza.
Alemichel spero che tu stia scherzando.
Siamo molto molto peggio della merda che ci piace raccontare.
Io nel 2020 vedro’il mio fatturato passare da tot a ZERO e questi bastardi mi danno 600€ e loro intascano mediamente 24mila mese per fare i parlamentari.i loro 600€ di merda me li elargisce un ente ladro gestito da incapaci che rubano 15 mensilità l’anno per non fare un cazzo tre ore al giorno,roba che se fossimo anche solo una caricatura di popolo e non la latrina che siamo,saremmo in coda per stanarli con i canne mozze.
Mi ero riproposto di scrivere roba molto più civile in questo blog ma leggere un post così mi fa schizzare la bile dalle orecchie.
Vorrei dare una piccola buona notizia: l’inps ha iniziato ad erogare i 600 euro per i lavoratori autonomi. A mia moglie sono già stati accreditati.
Forse non siamo la merda che ci piace raccontare.
La Lombardia, il fiore all’occhiello dell’Italia
Siamo al grottesco.
Oggi salta fuori che la giunta Fontana sta addirittura spendendo soldi per comprarsi pagine sui giornali in lungo e in largo per vantarsi sulla gestione dell’emergenza. “28.224 vite salvate in Lombardia”, reclamano. E tutto sarebbe merito della “sanità privata assieme a quella pubblica”.
Un comportamento vergognoso. Vergognoso.
In un giorno, quello odierno, in cui salta fuori un dato mostruoso: che il numero di morti in Lombardia è il 9% del totale non dell’Italia. Ma del mondo. Del mondo.
Esito di una gestione disastrosa, imbarazzante. Con milioni di euro spesi per ospedali che si son ritrovati con 3 posti letto disponibili e neanche senza personale medico. Con l’intero ordine dei medici che ha puntato il dito contro la regione. E che ieri ha toccato il culmine del grottesco con Gallera che si è dichiarato “contento” perché l’ospedale Covid in zona Fiera “non è servito” (è costato 21 milioni di euro!).
E dopo tutto questo, che cosa fa la giunta Fontana? Trova tempo e risorse per farsi pubblicità anche sui giornali. Roba folle.
È tutto oltre la decenza ormai.
Serve commissariare. Non domani, ma oggi.
Nel rispetto di chi sta soffrendo.
E nel rispetto della decenza.
Oggi tenderei a spostare quell’orizzonte verso metà maggio perché la situazione evolve troppo lentamente.
Scritto da Fabrizio il 15 aprile 2020 alle ore 11:27
EDIT intendevo verso FINE maggio.
Giochiamo a Palermo tutte le partite. Così quando viene l’ometto l’inda potrà dire che i tifosi della Juve sono tutti terroni.