E’ proprio un povero Diavolo. Come se la rimonta di Mou ne avesse forato il gioco, la fiducia. Orrendo e sconfitto, in coppa, da un Toro in dieci. Imbarazzante per un tempo a Lecce, tritato dalla squadra di Baroni, lei sì assatanata. Due a zero, autorete di Theo (un fantasma) e capocciata di Baschirotto (un guerriero). Con Leao che sembrava un borghese piccolo piccolo e gli altri in perenne balia delle mareggiate salentine, compreso Bennacer. E Pioli? Ostaggio delle circostanze. Poi, nella ripresa, la rimonta: per via dei cambi e del calo, umano, degli avversari. Leao, finalmente, e Calabria, di testa, su assist aereo di Giroud, fin lì un’ombra, incerottavano il risultato, non il resto. Il Lecce soffriva, ma non si spezzava e così il 2-2 faceva dimenticare, almeno in parte, il tesoro meritato e saccheggiato.
** Inter-Verona 1-0. Gol-lampo di LauToro (che il Qatar non ha saziato, anzi) e poi una coltre di noia. Rari i tiri, nulle le emozioni. Tappa pianeggiante e bruttarella dopo i triboli copeteri con il Parma, Inzaghino allegro gestore, Hellas organizzato ma sterile, terribilmente sterile. Mercoledì, a Riad, il derby di Supercoppa: i duellanti vi arrivano grigi.
Classifica: Napoli 47, Milan 38, Juventus e Inter 37. Ad agosto lo scudetto viene sempre diviso per tre o per quattro. Oggi può perderlo solo il Napoli. Ne mancano ancora venti, ma c’è una bella differenza.
Tra l’altro scrissi di mio padre quand’era mancato da molti mesi solo per portare un’esperienza personale sulla puttanata-covid,non certo per banchettarci sopra come uno sciacallo come hai fatto tu.
Sei come guido.
Un verme schifoso.
Io insulto te,lurido verme,non i tuoi morti.
Impara a leggere viscido schifoso.
Bravo, continua ad insultare i morti, i miei morti, un ragazzo di venti anni che ho solo ricordato e rispettato.
Quando hai perso tuo padre, non ho scritto una virgola contro, rispettando la perdita.
Fossi in te mi vergognerei.
Chi spernacchia Nadal è una TESTADICAZZO.
Ma questo lo sapeva da se.
Ogni tanto ci tiene a ribadirlo, specchiandosi anche all’una di notte ma qui non ci si dimentica.
MAI.
Scritto da DinoZoff il 18 gennaio 2023 alle ore 14:57
Invece uno sciacallo che banchetta su un poveretto morto come bisogna definirlo?
Sei viscido come un verme.
Fai schifo.
Intanto si porta casa un’altra coppa ,con numeri d’alta scuola di Lautaro.
Scudetto letteralmente regalato ai cugini,l’anno scorso.
Scritto da ezio maccalli il 18 gennaio 2023 alle ore 21:13
Il nesso causale non è mai stato dimostrato, anche se bene non hanno fatto quelle sostanze ai giocatori. Penoso l’approccio, falso e ipocrita, delle altre tifoserie, alla questione, in particolar modo dei soliti verginelli interisti. Alla luce del Bar Herrera, gli ultimi ad avere titoli per potersi dichiarare puliti, senza dimenticare le dichiarazioni di Zio Micoren. Ma solo noi abbiamo avuto un Guariniello, e tanto basta a questa gente per salire sul pulpito a pontificare.
Chissà cosa avrebbero raccontato quei poveri morti, se interrogati in un tribunale? Anche se un’idea ce la si può fare, leggendo il libro di Ferruccio Mazzola.
Comunque, magari il cancro fosse legato alle sostanze dopanti, non sarebbe il flagello che è…..
A Zio Micoren e compagni davano le caramelle Golia.
Depasquale uno di primi fu Bergomi se proprio dobbiamo dirla tutta, e molto tempo fa. E mi risulta abbia giocato solo con la sua cozzaglia di falsificatori.
Ancor prima tal valentino Mazzola, e si riferiva alla medesima cozzaglia.