Otto di fila, trentacinque in tutto. E’ la Juventus fabbrica che in Italia produce più e meglio di tutti, sia che gli avversari siano forti – come servirebbe anche a lei – sia che siano deboli – come ha ribadito questo campionato. La ferita dell’Ajax ha trasformato lo scudetto in un cer-otto, il popolo ha la pancia piena, ha scoperto il bel gioco, soffre la dicotomia fra la dittatura domestica e il servaggio europeo, visto che l’ultima Champions risale al 1996. Non ha tutti i torti.
Il 2-1 in rimonta alla Fiorentina ha suggellato un dominio che, fino a Natale, era stato persino piacevole, poi più. I primi tre di Conte, gli altri cinque di Allegri, attorno al quale il mondo Juve si è diviso, chi lo adora e chi lo detesta. C’est il web.
E’ stato il titolo di Cristiano e di Kean, i due estremi; lo è stato poco, pochissimo, del Dybala sommerso; è stato l’ultimo di Barzagli, perno di quella Bbc che molto ha scritto: a me sembra anche un po’ di storia, ma se per voi solo cronaca, pazienza. E’ stato, gira e rigira, il più facile, il più comodo, in un certo senso il più noioso, dal momento che non c’è mai stato bisogno di pennellate, è bastata una martellata qui e là .
E comunque otto (e pure le ragazze, già che ci siamo, al secondo di fila). Il record, ammesso che possa incuriosire, era del Lione con sette. I distacchi, bulgari, strangolano i dibattiti da bar, le risse da curva. Ci sono stati molti, troppi infortuni e temo che, al netto dell’età «alticcia», i richiami natalizi, questa volta, non abbiano funzionato. Capita. Detto del deserto dei tartari che l’ha circondato, il «fallimento» di Allegri è così riassumibile: 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe di Lega, 2 finali di Champions. Per alzata di mano, molti lo casserebbero comunque. Nel segreto della cabina, a tendina tirata, non so.
Dimenticavo: che ruffiani, quegli applausi a Chiesa…
Un esperto di marketing:
“… diventare un entertainment Company”
Peccato che a me dell’entertainment non me ne fotte nulla.
Proviamo a non dargli neanche tre centesimi…che altro possiamo fare?
Si Roberto d’accordo: al netto di chi salta sul carro dei vincitori al momento giusto i detrattori di Allegri sarebbero molto meno. Pero’ chiedere dopo un ciclo di 5 anni ( seppur vincente come del resto altri) un cambiamento non lo vedo come una cosa cosi’ scandalosa.Se non altro per provare a “scoprire il bel gioco” ( mi sembra che ci siano ampi margini al riguardo) ma anche per tenere alto il livello di guardia sui giocatori (si percepiscono malumori ai piani alti) e sull’ambiente ( “il popolo ha la pancia piena”). Voglio dire: non stiamo parlando di un terremoto se va via Allegri ma di una cosa piu’ “naturale” forse della riconferma stessa.
il bello e’ che questi se credono di venderne di piu’ solo per aver cambiato quattro cose….come il nuovo marchio poi , si si….come no .
per essere una prima maglia, fa veramente schifo.
poi qua un minus habens fa il piccato se la chiamo Jufindus.
Ma che cazzo di roba è quella?
Bravo Teo, ottimo! leo
Bravissimo Teodolinda.
Non mi piace la maglia ovviamente. Immagino che sia una mossa di marketing non solo per la prossima stagione, ma anche per quella successiva in cui ovviamente torneranno a gran voce le strisce.
Detto questo se mi portassero la Maledetta per me possono metterle anche orizzontali…
A me la maglia in sé non dispiace. Per l’Udinese.
Io ho sempre tifato Juve, senza che me ne fregasse un minimo delle altre squadre, che manco consideravo.
Il 2006 è stato lo spartiacque, da quel momento ho aperto gli occhi scoprendo la compagine più farsa e delinquente di tutti i tempi, niente a che vedere col gioco del calcio che intendevo io.
Queste bestie hanno costruito la loro storia e i loro successi su due momenti, sulla falsità e sulla delinquenza. Pur di vincere hanno causato una strage di giocatori, una generazione completa decimata dai caffè corretti, e poi sulla falsità processuale, su porcopoli.
Chiunque è associato a quella maglia ha l’anima sporca di mer..d.a.
Dovrebbero schiattare tutti come hanno fatto morire i loro giocatori. Portandosi dietro quella generazione di cultura chic che nella sconfitta (politica e sportiva) ha sempre trovato momento di distinzione.
Gli italiani siamo un popolo di pecoroni, tutta compatta li dovrebbero denunciare e mandarli in cina, dove l’uso della merda negli atleti è normale.
Cosa c’entra la maglia con la porcheria che ci propina il cialtrone livornese!?
A meno che non abbiano voluto una maglia di merda per un giocommerda.